CORSERA (G. PIACENTINI) - Stesso ruolo, stesso carattere da leader, ma un modo diverso di vivere il primato della Roma. Uno, Medhi Benatia, è arrivato la scorsa estate dallUdinese per prendere il posto dellaltro, Nico Burdisso, che è alla quinta stagione in giallorosso. «La Juve - le parole a Sky del franco marocchino - è da tre
La differenza col passato sembra soprattutto nella testa. «Ora - riprende Burdisso - la squadra si sente forte, i singoli si sentono sicuri e questa mentalità la dobbiamo portare fino alla fine. Lobiettivo è più vicino, non è utopia, e il primato in classifica è una gioia per tutti. Garcia ha scommesso sul gruppo e i risultati si sono visti: in tanti momenti ha dovuto motivare chi giocava male. Io leader? Cerco di parlare di cose concrete, il colore lo lascio agli altri. Il mister sa che, se serve un consiglio, sono a disposizione. Sono sempre dalla parte dellallenatore. Mi piace parlare con i compagni che non giocano, quelli arrabbiati: quando un calciatore non gioca non si sente più protagonista, invece è proprio in quel momento che bisogna dare di più. Ci si sente importanti a prescindere da una partita giocata o meno. Dopo linfortunio sono cambiato: prima preparavo le gare come fossero battaglie, ora non più. Ma non sono preparato per non giocare, voglio farlo nella Roma e in nazionale». Parola di leader.