GASPORT (C. ZUCCHELLI) - La bellezza della Roma di Spalletti, che per un periodo ha incantato lEuropa, e la concretezza di Ranieri, che ha regalato ai tifosi una delle stagioni più entusiasmanti degli ultimi anni. La Roma di Garcia sembra una sintesi perfetta e se cè una persona che può spiegarlo, magari emozionandosi anche
Fame e rabbia Quando arrivò Spalletti, lo spogliatoio di Trigoria era un cumulo di macerie dovute alla stagione 20042005, quella dei quattro allenatori. Quando, quattro anni dopo lasciò il posto a Ranieri, le due Coppe Italia, la Supercoppa e i quarti di Champions League erano solo un ricordo. Le macerie erano tornate. «Tutti e dueracconta Perrotta hanno avuto la capacità di cementare il gruppo. Spalletti cè riuscito per più tempo, Ranieri per meno, ma entrambi hanno raccolto il massimo. Garcia sta facendo lo stesso, la fame e la rabbia che vedo nei giocatori di oggi è la stessa che avevamo noi. Il Daniele (De Rossi, ndr) di queste settimane è lo stesso di quel periodo lì, ad esempio».
Velocità e solidità Dal carattere al campo: per Perrotta la Roma di Garcia ha «la solidità difensiva di quella di Ranieri che però non aveva un modulo di riferimento. Partivamo col 442, poi cambiavamo spesso, ma limportante era difendersi compatti. La Roma di Spalletti invece, come questa, aveva uno schema fisso: 4231 ieri, 433 oggi. La velocità nel cercare larea era simile a quella attuale».
Forza Borriello Visto linfortunio di Totti, è proprio in area che cambierà qualcosa a partire da Udine: «Francesco dà un apporto unico, Borriello è una prima punta, inevitabilmente la Roma dovrà modificare qualcosa, perché Marco è un nove in tutti i sensi. Ma quando è entrato ha sempre fatto bene, si sente coinvolto e non deluderà».
Fortuna e cuore Perrotta augura a questa Roma di riuscire dove quelle di Spalletti e Ranieri hanno fallito: conquistare lo scudetto. I finali di stagione del 2008 e del 2010 sono i più grandi rimpianti della sua carriera: «Avevamo tanto cuore, oltre al carattere, ma cè mancata un po di fortuna. Va detto però che noi avevamo davanti unInter stratosferica. La Juve di questanno non è a quel livello. E la Roma deve approfittarne ». Se ci riuscisse, e se lui dovesse rientrare in società (cosa che potrebbe succedere nelle prossime settimane), magari una piccola parte di quei rimpianti potrebbe iniziare ad essere messa da parte.