«Mai schiavi del risultato». Ma stavolta è un trionfo

19/10/2013 alle 11:13.

GASPORT (C. ZUCCHELLI) - La tribuna vip è quella dei grandi eventi, la tribuna stampa anche, il resto dello stadio, invece, non è strapieno come in altre occasioni così importanti. Sciopero, restrizioni, prezzi—alti—dei biglietti: il tutto esaurito all’Olimpico non c’è (45.913 gli spettatori paganti) eppure l’atmosfera riesce ad essere da big match.

Idoli e cori I romanisti chiamano con un boato il loro capitano, , i napoletani rispondono alzando al cielo decine di foto di Maradona ai tempi in cui indossava la maglia azzurra. Gli sfottò e i cori vanno in scena soprattutto prima della partita e sono quelli che ormai da anni contraddistinguono le due tifoserie: i napoletani cantano «Romanista pezzo di m...», i romanisti rispondono con «O Vesuvio lavali col fuoco». Dal settore ospiti nessuno striscione, dalla invece, durante l’inno, uno inequivocabile: «C’eravamo, ci siamo e ci saremo sempre. Vittoria o sconfitta, mai schiavi del risultato». La scritta richiama quel «mai schiavi del risultato» esposto ai tempi di Luis Enrique. Quando i risultati, appunto, erano un miraggio.

Vip e wags Mentre in Tevere viene esposto lo striscione «Luisa sempre con noi», in ricordo di Luisa Petrucci, storica tifosa romanista scomparsa 8 anni fa, la tribuna opposta è il regno di vip o presunti tali, politici, personaggi dello sport e wags. In prima fila Ilary Blasi, moglie di , piuttosto contrariata quando il marito lascia il campo dopo mezzora tra gli applausi dei romanisti e gli «Olè» dei napoletani. In autorità, oltre a reduci delle varie edizioni del Grande Fratello (ogni occasione è buona per farsi fotografare) ci sono il c.t. della Nazionale Prandelli, il presidente del Coni Malagò e Mario Pescante. Poi, tra gli altri, Teo Mammucari, Max Giusti, gli ex romanisti Marco Delvecchio e Vincent Candela e pure gli americani della Virtus Roma.

Distratti Attenti, anche loro, all’inizio, incantati poi dall’arrivo di Maradona. Tutti i presenti si girano a guardarlo, vip e persone a bordo campo comprese, tirando fuori telefoni e iPad per le foto. Gli unici che non degnano Diego di uno sguardo sono e Benitez. Giustamente, hanno altro a cui pensare.