L’«italiano» Garcia, il marziano Pjanic. Difesa e contropiede: Roma da urlo

19/10/2013 alle 10:52.

GASPORT (A. SCHIANCI) - Difesa solida, contropiede rapido e quel pizzico di casualità che è necessaria per costruire una grande impresa. Questa è la Roma di oggi, la Roma di Rudi Garcia.

Un muro La forza della coppia centrale - è davvero impressionante: da quella cerniera non passa uno spillo. Se poi a loro due aggiungi un puntello come , allora hai creato un’autentica fortezza. Quando i terzini e Dodò spingono (spesso) la retroguardia giallorossa si posiziona a tre con , e . E con questo terzetto aspettano gli avversari. Superare il muro è impresa piuttosto complicata. C’è un dato abbastanza interessante da analizzare: il baricentro medio della Roma è molto basso (51 metri), ciò significa che la squadra di ha la capacità e la pazienza di aspettare e di ripartire con i guizzi delle ali e con i ricami dei centrocampisti.

Tuttofare E’ a guadagnarsi la copertina, ma non soltanto per la doppietta. Il bosniaco è il romanista che tocca più palloni: 79. Segno chiaro che i compagni lo individuano come un punto di riferimento e si affidano a lui per inventare la manovra. fa il mediano (quindi rincorre), il regista (costruisce azioni), il trequartista (suggerisce assist) e conclude. Di più, obiettivamente, non potrebbe fare. Alla fine i passaggi effettuati da sono 59 (52 giusti, 7 sbagliati), 2 i lanci positivi, 2 i cross, 5 le sponde e 6 le occasioni create. Quantità e qualità nella prestazione del centrocampista che, con la punizione telecomandata e con il rigore ammazzaNapoli, dimostra un’invidiabile tecnica e una freddezza non comune.

I tagli Nel si sente l’assenza di Higuain. La squadra di Benitez non ha profondità, riesce a rendersi pericolosa con lanci che aprono il fronte d’attacco, ma non trova mai il guizzo giusto. Solo i movimenti di Insigne, a ben guardare, mandano in tilt la difesa della Roma. Il talentino «taglia » dalla sinistra al centro e qui riesce a sorprendere e attaccandoli alle spalle. In questo tipo di azione è fondamentale il ruolo di «catapulta » di Pandev che lancia al volo il compagno. Insigne corre su e giù sulla fascia sinistra, recupera palloni (4), contrasta le volate di (mica uno qualsiasi), crea gioco e occasioni (4), ed entra spesso nel vivo della manovra: sono 64 i palloni toccati. Gli manca, probabilmente, la freddezza al momento della conclusione: 2 i tiri di Insigne, uno in porta e uno fuori. Certo, sul palo colpito c’è anche molta sfortuna, questo va detto, ma a volte la buona sorte bisogna guadagnarsela.