Il tandem di Maicon

13/10/2013 alle 10:24.

IL MESSAGGERO (S. CARINA) - Leggi Roma-Napoli e il pensiero va immediatamente al confronto a distanza tra Totti e Hamsik o ai duelli in mediana tra De Rossi e Behrami, Strootman e Inler, a come Garcia proverà ad arginare Higuain e, a sua volta, a come Benitez limiterà Gervinho.

 
FEDERICO SQUALIFICATO - La di Balzaretti non ci voleva. Il terzino, nonostante la prova opaca in Nazionale contro la Danimarca dell’altra sera, dopo il gol al derby ha iniziato a dare segnali di risveglio. L'espulsione a San Siro, però, grida vendetta: non tanto per il primo (al 51’ per un fallo su Guarin) quanto per il secondo. Entrare a piedi uniti, per di più in scivolata quando sei in vantaggio di tre reti ad una decina di minuti dalla fine della partita, sapendo di essere ammonito, se da un lato sta a significare la voglia della squadra di non dare mai nulla per scontato, dall’altro può essere annoverata come una grande leggerezza. A si ripresenta una situazione simile a quella già vissuta nella settimana del derby. 
 
IL RETROSCENA - Prima della stracittadina, infatti, Balzaretti era in forte dubbio, essendo reduce da una contusione alla caviglia sinistra rimediata nella gara contro il Parma. Il terzino si riaggregò in gruppo solamente in extremis (il sabato prima della partita) per poi scendere in campo e segnare addirittura il gol del provvisorio 1-0. Qualora avesse dato forfait, il tecnico aveva già preso le sue precauzioni. Qualche giorno prima, infatti, aveva chiesto a la disponibilità di giocare a sinistra. Il greco non se l’era fatto ripetere e aveva risposto positivamente. Presumibile che la scena possa ripetersi anche contro il
 
COPPIA DI SAMBA - Non che l’allenatore non si fidi di Dodò, visto che a Genova nel momento in cui è stato costretto a lasciare il campo ha inserito il giovane brasiliano, spostando di fascia Balzaretti (anche se qualche maligno potrebbe sottolineare come in panchina, nel ruolo di esterno difensivo, ci fosse soltanto l’ex Corinthians). Ma presentarsi al big match di venerdì con il rientrante (che di natura è più propenso ad attaccare che a difendere) e Dodò (che per movenze è più un’ala che un terzino) sembra quanto mai azzardato. Tra l’altro venne preso da proprio perché considerato un jolly, come spiegò il d.s. il giorno della presentazione: «Non ci serviva e non ci sarebbe servito uno specifico terzino sinistro, ma un calciatore che poteva supplire a entrambi i ruoli. Quindi saper giocare sia a destra che a sinistra. E lui lo sa fare». Contro il potrà dimostrarlo.