IL MESSAGGERO (M. FERRETTI) - Segnatevi questa data: 7 aprile 2013. Da quella domenica, Mehdi Benatia, il difensore centrale marocchino della Roma, non ha più perso un punto per strada. Quindici partite, altrettante vittorie
QUESTIONE DI GOL Per prenderlo in estate dallUdinese, il ds Walter Sabatini ha messo sul piatto della bilancia 10 milioni di euro più le comproprietà di Verre e Lopez. Un botto di soldi, si è commentato, per un difensore centrale. Anche perché Benatia, padre marocchino e madre algerina, non era uno dei difensori più di moda del calcio nostrano. In più si diceva che essendo abituato a giocare in una difesa a tre avrebbe trovato difficoltà in una linea a quattro. Nel giro di poche partite, Mehdi ha messo a tacere ogni tipo di perplessità: forza, personalità e tecnica. In tandem con Castan ha costruito un autentico muro davanti a De Sanctis, consentendo alla Roma di beccare soltanto una rete in otto partite e di meritarsi letichetta di difesa meno battuta in Europa. Ma Benatia non si è fermato qui: al suo attivo un gol spaccapartita in casa della Sampdoria e un altro per mettere le cose in tranquillità contro il Bologna. Un acquisto azzeccato, come si dice in questi casi. Un rendimento che rispecchia in pieno le speranze formulate da Sabatini al momento del suo acquisto. Sottolineando che Mehdi ha scelto la Roma anche se da altre parti (Napoli) gli offrivano più soldi. «Io ho dato la mia parola alla Roma e non cambio», le sue parole nei giorni del corteggiamento di Aurelio De Laurentiis.
UN AFFARE DI CUORE Domenica prossima, in casa dellUdinese, per lui non sarà una partita facile. Lha certificato su twitter, dopo il successo sul Napoli. «Un po di riposo ma la testa è già a Udine. Domenica partita speciale. Sarà difficile ma lo possiamo fare», il testo del suo messaggio con un italiano un po precario. Cè da capirlo, perché a Udine ha conosciuto il calcio italiano e lUdinese (che laveva pagato 500 mila euro dal Clermont: saldo attivo di 12,8 milioni di euro) gli ha permesso di arrivare alla Roma. Difficile, però, pensare che una volta cominciata la partita sarà preda dellemozione: conosce alla perfezione Totò Di Natale e sa che sarebbe un errore gravissimo perderlo di vista anche solo per un secondo. La stratosferica Roma di Rudi Garcia ha cinque punti di vantaggio su Juventus e Napoli e, quindi, può/deve cominciare a ragionare in unottica finora (forse...) mai presa in considerazione. Dunque, sotto a chi tocca. Non è (più) tempo di romanticismi: lUdinese per Benatia rappresenta qualcosa di unico sia come professionista che come uomo, ma il primato non è fatto per i deboli di cuore. Al Friuli capiranno. Forse.