CORSPORT - «La medicina con cui ho curato la Roma? Ho fatto capire che bisogna avere fiducia, che lavoreremo molto per fare bene in campo perché la stagione non sarà un fiume tranquillo, ma se siamo tutti insieme, con spirito collettivo, possiamo fare grandi cose» . Così spiega il momento romanista Rudi Garcia.
SONO SOLO ME STESSO - Garcia, paragonato a Mourinho e Capello. «Sono solo me stesso. In Italia ci sono tanti bravi allenatori, però io ho il mio metodo di lavoro e credo che i giocatori siano la cosa più importante perché sono loro a scendere
in campo - ha dichiarato l'ex Lille - E io voglio che loro sappiamo perfettamente il progetto di gioco, così fanno le cose collettivamente. Il gruppo per me viene sopra tutto».
Si è ormai imposto come un vero leader anche grazie alla sua grande cura ai dettagli: «Penso che sono molto importanti. Un dettaglio può cambiare un risultato, anche una stagione intera. Quindi anche se è difficile prevedere il futuro, si può almeno provare a intervenire per anticiparlo al massimo con la cura meticolosa dei particolari». Come quella legata all'entusiasmo contagioso della piazza romanista: «Si parla troppo di me in questi giorni. I complimenti? Spero arriveranno anche alla fine della stagione. Sarà molto più importante che adesso. Ma leuforia che c'è ora la gestisco normalmente perché per fortuna ho una squadra intelligente. I miei giocatori sanno che cè ancora tanto lavoro da fare».
ESAME INTER - «È sempre difficile vincere, a prescindere dalla squadra avversaria. Vale per tutti, ma sono contento di affrontare sabato l'Inter perché io faccio questo mestiere per vivere queste grandi partite. E vale lo stesso per i giocatori». Rudi Garcia non vede l'ora di arrivare all'incontro di San Siro contro lInter. «Sarebbe bello poter giocare ogni settimana partite di questo livello. Siamo motivati, e spero che sarà una bella partita - ha aggiunto il francese -
Se mi aspettavo così il campionato italiano? È un calcio molto tattico, con giocatori intelligenti in campo. Gli arbitri? Va tutto bene». ha poi dispensato belle parole per Guardiola e Nadal: «Due esempi da seguire». Ha poi negato di essere u duro:
«E importante riflettere e pensare e a volte ragionare anche con il cuore». (...)