Euforia capitale. Ora Garcia cerca il trono d’Europa. Totti: «Che forti!»

28/10/2013 alle 08:14.

GASPORT (M. CECCHINI) - Istruzioni per l’uso: questa non è una festa in punta di forchetta, da salotti eleganti mai sopra le righe. La felicità della Roma dei record è euforia allo stato puro, quella dell’abbraccio dei circa mille tifosi che si ritrovano all’aeroporto di Fiumicino per unirsi a quel coro che i giallorossi un paio d’ore prima

: che palle! E allora capitan non si tiene più. «Tutti hanno dimostrato coraggio, forza e due palle così! Tutti noi siamo la Roma, a prescindere da chi gioca. E dico grazie ai nostri tifosi (4.000 a Udine) che ci hanno sostenuto contro una squadra che in casa non perdeva da una vita». Ma in questa atmosfera da carnevale di Rio, c’è solo una persona apparentemente quieta. Si chiama e le sue sensazioni le racconta così. «Ringrazio della per i complimenti, ma li faccio io a lui, che ha vinto scudetti. Io qui non ho vinto ancora nulla. e sono le nostre rivali. Le vittorie iniziali fanno piacere, ma non sono un trofeo. Magari in futuro si faranno confronti con questa striscia, che spero arrivi a dieci o a undici, ma io voglio vincere qualcosa. Se non sarà quest’anno, magari sarà il prossimo oppure più avanti, però conta solo questo. L’obiettivo è la zona , per questo guardo solo lo scarto dal quarto posto, non voglio deludere i tifosi. Adesso, ad esempio, tutti pensano che giovedì contro il Chievo sarà facile, invece sarà il match più difficile per noi».

Euforia Pallotta Il francese, però, non nasconde il peso specifico che ha la vittoria di Udine. «E’ la più bella e vale più di tre punti, alla fine questo conterà parecchio. E’ stato tutto molto difficile, l’espulsione di ci ha complicato le cose. Abbiamo vinto con cuore, voglia e determinazione. Io però non faccio tabelle. Ci manca ancora qualcosa. Noi fortunati? La fortuna fa parte del gioco, ma non arriva da sola, si provoca. Ad esempio, abbiamo giocato in dieci, ma anche per noi c’era la possibilità di giocare in undici contro dieci a fine primo tempo (mancata espulsione di Muriel, ndr)». Insomma, un incontentabile. E chissà che il presidente Pallotta— ieri dagli Usa pieno di elogi per tutti — non l’abbia scelto anche per questo. D’altronde per la festa, quella vera, c’è ancora tempo. Ma se avverrà, quel giorno sarà meglio allacciare le cinture.