GASPORT (M. CECCHINI) - Istruzioni per luso: questa non è una festa in punta di forchetta, da salotti eleganti mai sopra le righe. La felicità della Roma dei record è euforia allo stato puro, quella dellabbraccio dei circa mille tifosi che si ritrovano allaeroporto di Fiumicino per unirsi a quel coro che i giallorossi un paio dore prima
Totti: che palle! E allora capitan Totti non si tiene più. «Tutti hanno dimostrato coraggio, forza e due palle così! Tutti noi siamo la Roma, a prescindere da chi gioca. E dico grazie ai nostri tifosi (4.000 a Udine) che ci hanno sostenuto contro una squadra che in casa non perdeva da una vita». Ma in questa atmosfera da carnevale di Rio, cè solo una persona apparentemente quieta. Si chiama Rudi Garcia e le sue sensazioni le racconta così. «Ringrazio Conte della Juve per i complimenti, ma li faccio io a lui, che ha vinto scudetti. Io qui non ho vinto ancora nulla. Napoli e Juventus sono le nostre rivali. Le vittorie iniziali fanno piacere, ma non sono un trofeo. Magari in futuro si faranno confronti con questa striscia, che spero arrivi a dieci o a undici, ma io voglio vincere qualcosa. Se non sarà questanno, magari sarà il prossimo oppure più avanti, però conta solo questo. Lobiettivo è la zona Champions, per questo guardo solo lo scarto dal quarto posto, non voglio deludere i tifosi. Adesso, ad esempio, tutti pensano che giovedì contro il Chievo sarà facile, invece sarà il match più difficile per noi».
Euforia Pallotta Il francese, però, non nasconde il peso specifico che ha la vittoria di Udine. «E la più bella e vale più di tre punti, alla fine questo conterà parecchio. E stato tutto molto difficile, lespulsione di Maicon ci ha complicato le cose. Abbiamo vinto con cuore, voglia e determinazione. Io però non faccio tabelle. Ci manca ancora qualcosa. Noi fortunati? La fortuna fa parte del gioco, ma non arriva da sola, si provoca. Ad esempio, abbiamo giocato in dieci, ma anche per noi cera la possibilità di giocare in undici contro dieci a fine primo tempo (mancata espulsione di Muriel, ndr)». Insomma, un Garcia incontentabile. E chissà che il presidente Pallotta ieri dagli Usa pieno di elogi per tutti non labbia scelto anche per questo. Daltronde per la festa, quella vera, cè ancora tempo. Ma se avverrà, quel giorno sarà meglio allacciare le cinture.