Dalla Bosnia all’Olimpico, la settimana perfetta di Pjanic

19/10/2013 alle 12:05.

LA REPUBBLICA (M. AZZI) - L’ottava sinfonia l’ha suonata il “pianista”, soprannome che si è meritato con i suoi piedi affusolati Miralem Pjanic: eroe nazionale e poi dell’Olimpico nello spazio ravvicinato di quattro giorni, al culmine di una settimana che non dimenticherà, la più esaltante della sua rampante carriera. Martedì notte era seduto in panchina, in lacrime e commosso per la storica impresa compiuta con i colori della sua Bosnia, qualificata



Di sicuro i giallorossi di si sono scrollati di dosso per un po’ uno degli avversari più forti e lo devono alle due magie del gioiellino di Tuzla. È stato a decidere il primo scontro al vertice della classifica, realizzando con precisione chirurgica altrettanti calci piazzati: su punizione a un passo dall’intervallo e su rigore a ripresa inoltrata, quando il
stava spingendo a pieno organico per provare a riaprire la partita. Ma il pianista aveva in mente un altro finale, per mettere il sigillo sulla sua settimana perfetta: Mondiali e primato in classifica, blindato con il successo consecutivo numero otto della Roma. ha un’orchestra e pure ieri sera sono stati decisivi i difensori, con
che ha allungato la sua imbattibilità (un gol subito) e protagonista dovunque, quando s’è arreso all’infortunio.




La Roma non è stata solo , insomma. Ma è stata soprattutto , in una di quelle notti di grazia che all’Olimpico iniziano a considerare regola, non l’eccezione. Pallotta s’affretterà a blindarlo al più presto col nuovo contratto, prima che si avvicini troppo la scadenza del
2015. Il pianista è uno dei pilastri del progetto di , che ne ha preteso a tutti i costi la conferma durante l’estate scorsa: quando sembrava già cosa fatta la cessione al Tottenham. “Meglio dar via Lamela”, ha sentenziato invece l’allenatore francese, tenendosi stretto il suo pupillo. La doppietta di ieri sera, la prima in serie A, è dunque anche il sigillo sul patto tra e . Sono sempre più lontani i ricordi brutti della scorsa stagione, quando il centrocampista era scivolato ai margini della Roma con Zeman e stava già indirizzando i suoi 23 anni verso un altro progetto. Un globe trotter come il pianista — doppia cittadinanza, lussemburghese e bosniaca, e sei lingue parlate in modo fluente — piacerebbe tanto pure a un tecnico come Benitez, che ieri ne ha dovuto subire l’estro. Ma Pallotta difficilmente se lo farà sfuggire, ora che l’Olimpico l’ha incoronato nuovo idolo e leader. Proprio perfetta, la settimana di . L’ottava sinfonia fa rima con scudetto.