Totti, gol e contratto

17/09/2013 alle 11:25.

IL TEMPO (A. SERAFINI) - I numeri nel calcio difficilmente tendono a sbagliare. Così come gli incroci, le coincidenze e le statistiche, che quando si nomina il nome di Francesco Totti hanno costantemente bisogno di essere aggiornate

«Diciamo che il Parma in generale è una squadra che mi ha portato fortuna - ha scherzato a fine gara - ma ci sono tante squadre da affrontare, quindi spero di segnare ancora. L’importante però è che la Roma vinca sempre». Un successo dai molteplici significati, arrivato con carattere e personalità dopo essere andati sotto per la volta in stagione. «È una serata importante, volevamo vincere a tutti i costi perché era tantissimo tempo che non riuscivamo a far coincidere le prime tre partite con tre vittorie. Con questa mentalità e questo spirito possiamo dire la nostra, ma rimaniamo con i piedi per terra perché il campionato è ancora lungo». Anche perché tra una settimana all’Olimpico sarà tempo di affrontare i fantasmi di un derby, che dopo i vissuti del 26 maggio avrà un sapore e un’importanza superiore al comune. Questa volta preferisce rimanere concentrato: «Ci arriviamo con 9 punti, sicuramente con lo spirito giusto. Sappiamo che è una partita difficile, diversa, ma se la affrontiamo come sappiamo diventerà una bella partita».

Il rinnovo del contratto è soltanto una formalità, qualche giorno di attesa poi arriverà la firma su un biennale a cifre minori, che lo porterà a sfiorare la soglia dei 40 anni ancora sui campi di calcio. A confermare il tutto ci ha pensato prima della partita il : «Per il contratto di Francesco ci sono soltanto poche cose da sistemare. Ormai mancano soltanto i dettagli. Non so se faremo in tempo a concludere il tutto alla presenza di Pallotta, ma questo non è importante». Il numero uno romanista è atteso domani nella capitale, pronto a sbarcare dagli States per assistere al derby e in caso ufficializzare l’ultimo passaggio che consegnerà per sempre alla Roma. L’accordo tra le parti è già stato trovato nei giorni scorsi, due anni a cifre più basse (circa 3,5 milioni) e un contratto pluriennale da dirigente quando gli scarpini saranno appesi al chiodo. «Non c’è un’età. Ho sempre desiderato di indossare un’unica maglia perché è quella che tifo e che ho sempre amato. La onorerò fino alla fine e finché potrò», ha concluso ieri il capitano sotto lo sguardo di Cesare Prandelli. Per parlare di Nazionale, quindi di Mondiale, ci sarà tempo: quello che per non sembra passare mai.