Rudi, lunedì di festa al centro del villaggio

24/09/2013 alle 09:53.

IL MESSAGGERO (S. CARINA) - Il primo giorno «da romanista» di Rudi Garcia è quello di un papà che decide di trascorrere la mattinata con le sue figlie come un semplice turista nella capitale. In due parole: semplicità e serenità. Le stesse che in tre mesi è riuscito a trasferire alla Roma

IL MESSAGGERO (S. CARINA) - Il primo giorno «da romanista» di è quello di un papà che decide di trascorrere la mattinata con le sue figlie come un semplice turista nella capitale. In due parole: semplicità e serenità. Le stesse che in tre mesi è riuscito a trasferire alla Roma: «Appena sono arrivato c’era un ambiente negativo – ha ricordato domenica sera - credo che le cose stiano un pochino migliorando. On a remis l’église au milieu du village», che tradotta in italiano vuole dire «Abbiamo rimesso la chiesa al centro del villaggio».

SVEGLIA ATIPICA - Ora il suo villaggio è diventato Casal Palocco, il quartiere tra Roma e il mare di Ostia, accessibile dalla via Cristoforo Colombo. Il risveglio post-derby è stato forse atipico per il tecnico, abituato com’era al silenzio di Villeneuve d’Ascq a Lille. Un gruppetto di ragazzi, zaini sulle spalle e pronti ad entrare a scuola (in ritardo), hanno infatti intonato di buonora davanti al cancello bianco della villa dove abita qualche coro a suo favore. Ma nemmeno l’edicolante davanti casa, dove spesso e volentieri si reca a comprare i quotidiani, ieri lo ha visto: «No, oggi non è passato. Ma non sempre lo fa. Probabilmente è uscito presto con le figlie. Nonostante la vittoria nel derby, se si eccettua un po’ di chiasso che hanno fatto una decina di ragazzini questa mattina, è stata una giornata come le altre». E così, mentre i suoi collaboratori sono a Trigoria studiando come fronteggiare la Sampdoria di Delio Rossi, del francese a Casal Palocco nemmeno l’ombra. «Qui non è passato – affermano nel bar pasticceria del centro commerciale “Le Terrazze”questa mattina è venuto a fare colazione Bradley ma il tecnico non si è visto. A dir la verità da quando è arrivato a malapena lo avremo visto una volta». A pranzo, inutile anche attenderlo al ristorante “La Locanda” (meta abituale del francese) che nei suoi gusti ha sostituito il locale “In bocca al Lupo” di Place aux Oignons, luogo di ritrovo abituale con l’amico Gilberto, abruzzese di Giulianova, e Guy, il direttore del teatro Sebastopol. Discrezione è la parola d’ordine per che Casal Palocco sembra voler rispettare. Il rischio di soffocamento, quello che per una vita la à di Lille con duecentotrentamila abitanti non gli aveva mai fatto avvertire, è un pericolo che non vuole correre nemmeno in una metropoli come Roma. E al momento, il pericolo sembra essere scongiurato.

BAGNO DI FOLLA - Prima di andare all'allenamento trova il tempo per intervenire a Rtl, in Francia. E' abile a smarcarsi dall’abbraccio dei tifosi (che avranno l’opportunità di abbonarsi nuovamente a partire da lunedì) al suo arrivo a Trigoria (intorno alle ore 14,30), ma non può sottrarsi alla gente che lo attende all’uscita. Insieme a , e Balzaretti è tra i più osannati. La sera prima il presidente Pallotta (partito per gli Usa ieri: «Sono contento per i giocatori, per il mister e per . Adesso tutti sanno che insieme possiamo fare bene. Obiettivi? Ho sempre detto che la Roma è una grande squadra che deve competere ad alti livelli. Non ho cambiato idea») gli aveva fatto i complimenti. Ora è il turno dei tifosi. A bordo della sua automobile, si ferma per qualche secondo. Sorride e permette a qualche ragazzo di fotografarlo. Poi saluta con la mano e se ne va. Non c’è tempo da perdere: il derby nella sua testa appartiene già al passato. Nel suo cuore certamente no. Del resto da sergente a romanista il passo è breve.