GASPORT (C. ZUCCHELLI) - Uno, Leandro Castan, era il primo indiziato a partire e invece non solo è rimasto, ma fa anche il titolare con discreti risultati. Laltro, Nicolas Burdisso, sembrava una delle colonne dello spogliatoio e invece non gioca mai. Strano destino, quello dei due centrali sudamericani della Roma
GASPORT (C. ZUCCHELLI) - Uno, Leandro Castan, era il primo indiziato a partire e invece non solo è rimasto, ma fa anche il titolare con discreti risultati. Laltro, Nicolas Burdisso, sembrava una delle colonne dello spogliatoio e invece non gioca mai. Strano destino, quello dei due centrali sudamericani della Roma: il brasiliano sta convincendo Garcia giorno dopo giorno ed a Sky conferma tutta la bontà del lavoro del tecnico, largentino se ne sta sconsolato in silenzio.
Sicuro - «Grazie al nuovo allenatore difendiamo tutti insieme e stiamo più vicini. Stiamo facendo un buon lavoro». E chissà che questo lavoro non porti Leandro Castan al Mondiale brasiliano. Lui spera e sogna, tornare al più presto con la Seleçao è il suo obiettivo e per questo, nonostante alcune difficoltà iniziali, il rapporto con Garcia può essere decisivo. Il tecnico è stato a tratti anche piuttosto deciso con lui, ha preteso concentrazione e gli ha spiegato che serviva più attenzione ai cartellini gialli. Castan si è messo sotto e ora, molto più sicuro di sé, dice: «La fase difensiva non è composta solo da noi 4, ma da tutta la squadra. Se si prende gol non è colpa solo dei difensori, se non si subiscono è merito di tutti, anche degli attaccanti che pressano e si avvicinano a noi». È innegabile però che, anche grazie agli esperti Maicon e Balzaretti, ci sia meno improvvisazione rispetto al passato: «Per un difensore è meglio giocare così. Stiamo facendo un buon lavoro, ma adesso bisogna restare con i piedi per terra perché mancano tante partite».
Via a gennaio? - Di umore opposto è Nicolas Burdisso. Ha capito che la società si sarebbe liberata volentieri del suo ingaggio da 4,5 milioni lordi, ma non ha accettato di andare via. Vorrebbe chiudere la carriera europea a giugno, quando scade laccordo ma, se continuerà a non giocare, prenderà in considerazione lidea di andar via 6 mesi prima. Anche se spostare i figli in pieno anno scolastico gli peserebbe, senza considerare che, visto quanto è legato alla Roma, sogna di lasciare la capitale con un risultato importante. Finora, considerando anche le amichevoli, ha giocato appena 227 minuti e lultima volta che è sceso in campo è stato a Toronto l8 agosto. Se il trend della stagione sarà questo, visto che dalla prossima gara dovrebbe essere a disposizione anche Jedvaj, Nicolas è pronto a salutare prima del previsto. Con un bel po di rimpianti, però...