CORSPORT (M. EVANGELISTI) - Adesso comincia persino a stufarsi di essere definito psicologo, motivatore, accorto gestore delle emozioni altrui, curatore fallimentare della psiche dei calciatori. Se era questo che serviva, pensa Rudi Garcia, potevate cercarvi uno strizzacervelli. Lo pensa però non lo dice, perché in fondo la sua maestria sta effettivamente in questo, nel distinguere con accortezza la comunicazione utile da quella dannosa.
Poi sarà stata la faccia da paracadutista d'assalto, l'aura di sicurezza un po' da francese e un po' da hidalgo, oppure semplicemente qualche immagine sparsa sulle televisioni satellitari del suo Lilla che vinceva scudetto e Coppa, ma dove sta Lilla, sta lassù vedi, e lassù riescono anche a giocare al calcio, tra la muffa del carbone e il vento del Nord? In questi colpi di fulmine si mescolano sempre un po' di raziocinio e un po' di sbandamento della logica.
Quando ha parlato alla piazza, la piazza ha capito che forse era l'uomo della provvidenza che governa il calcio. (...)
TEATRO - Garcia è un mediocre chitarrista però con la gente azzecca i tasti e pizzica le corde giuste. Ogni sua frase è un mettersi in discussione, è offrire se stesso e la propria reputazione agli esami quotidiani. Dalla sua passione per il teatro, che a Lilla frequentava regolarmente, ha imparato che nelle conversazioni è più importante esprimere concetti e fornire informazioni che seguire una rigida linea di coerenza. Non risponde quasi mai alle domande esplicite, sempre a quelle che suppone gli vadano poste. (...) Arriverà il momento in cui dovrà chiedere fiducia. Saprà come chiederla e siamo pronti a scommettere che gliela concederanno.