CORSPORT (M. EVANGELISTI) - Ovviamente Garcia sa quello che potrebbe succedere. Gliene va dato atto: è difficile coglierlo impreparato. «Potrebbe succedere che si arrivi a cinque vittorie consecutive all'inizio del campionato. Non è
Diciamo pure che è arrivata. Questa sera eccoti Delio Rossi e i suoi ragazzi affamati di punti. «Due buone prestazioni fuori casa e due negative in casa. Un incontro difficile. Del resto, ditemi quale incontro è stato facile per noi finora». Garcia ha ragione e gli verrebbe anche voglia di tirare un primo bilancio, tentazione alla quale comunque resiste con comodo. «Troppo poche gare. Riparliamone più avanti. Diciamo dopo dieci. Onestamente non mi aspettavo risultati simili. Mi aspettavo il gioco, invece: una buona squadra che tiene la palla e riesce a rendersi pericolosa grazie al movimento. Da quel punto di vista ci siamo e possiamo mantenere questi standard contro qualsiasi avversario».
GUAI - Ma gli avversari cambiano e soprattutto si presentano alla porta fitti come fossimo all'ingresso di una banca argentina all'inizio della grande crisi. In questa settimana si affollano tre partite. Per la Roma, che ha un'età media piuttosto elevata nell'undici consueto, può essere un problema. Garcia non lo nasconde, semplicemente lo sposta: «Secondo me non è questa la partita che può creare guai dal punto di vista fisico. E' solo la seconda della serie. La Sampdoria ha riposato un giorno in più, roba da poco. Io vedo tutti bene, anzi, ho l'impressione che i miei giocatori battendo la Lazio si siano tolti un peso. Sembrano più leggeri e credo che in quarantott'ore abbiano recuperato in pieno». (...)
PROVE - Quindi l'idea di schierare Borriello per far riposare Totti non va scartata. Anche se: «Marco si fa sentire quando entra in campo, mentre altri sono più efficaci quando giocano dall'inizio. A me fa piacere soprattutto vedere che i giocatori della panchina sono concentrati e pronto a rendersi utili in qualsiasi momento». Ieri nella rifinitura Garcia ha sperimentato il tridente con Florenzi, Gervinho e Borriello. Ma ormai abbiamo imparato che fidarsi delle prove di Garcia è come prestar fede ai giuramenti di un agente segreto. (...)