GASPORT (M. CECCHINI) - Quella notte cambiò tutto, questa chissà. Se avesse voglia di raccontargli una storia, stasera Daniele De Rossi camminando lungo il tunnel che porta verso il campo di gioco della Favorita potrebbe fermare un attimo il suo collega Antonio Candreva e e spiegargli di quando il 4 settembre dellAnno di Grazia 2004, lo stadio di Palermo gli trasformò la vita
GASPORT (M. CECCHINI) - Quella notte cambiò tutto, questa chissà. Se avesse voglia di raccontargli una storia, stasera Daniele De Rossi camminando lungo il tunnel che porta verso il campo di gioco della Favorita potrebbe fermare un attimo il suo collega Antonio Candreva e e spiegargli di quando il 4 settembre dellAnno di Grazia 2004, lo stadio di Palermo gli trasformò la vita. De Rossi aveva compiuto da poco 21 anni e Marcello Lippi nellesordio del girone di qualificazione alMondiale 2006 lo fece esordire contro una ruvida Norvegia. La storia è nota, e ha i contorni della favola. Daniele segnò quasi subito, lItalia vinse 21 e il c.t. disse con tono ispirato: «Questo ragazzo diventerà un leader come Lampard e Gerrard». Nove anni più tardi, possiamo dire che la profezia è stata centrata. Il centrocampista è diventato il più pagato dItalia (6,5 milioni netti) e soprattutto è diventato uno dei cardini dellaNazionale.Non a caso stasera raggiungerà le 92 presenze in azzurro staccando Del Piero e collocandosi a soli due gradini da un monumento come Giacinto Facchetti. Non solo. Con i 15 gol segnati con la maglia dellItalia, De Rossi è il centrocampista che ha realizzato più reti in azzurro, fatta eccezione per Adolfo Baloncieri (25), espressione però di un calcio così antico da essere completamente diverso.
Candreva e il cuore Roma - Alla fine di questo colloquio immaginario, siamo convinti che Candreva potrebbe credere che davvero Palermo sia una città magica. Abbastanza da sperare che la 13a presenza in Nazionale possa portargli in dote la prima rete in azzurro. Bulgaria e Norvegia si assomigliano poco, ma il centrocampista della Lazio è conscio di aver fatto una crescita esponenziale, che lo ha portato a essere anche uno dei cardini della squadra plasmata da Prandelli. Stasera, perciò, lItalia azzurra avrà un cuore romano, anche perché in panchina ragazzi come Florenzi, Cerci e Aquilani sono pronti a dare la loro vetrina a una città che portano nel cuore.
Derby allorizzonte - Una città che, fra poco più di due settimane, si prepara a vivere una nuova ordalia chiamata derby, che risveglierà rancorimai sopiti. Quel giorno De Rossi e Candreva saranno rivali, avversari e speriamo nulla di più, ma entrambi sanno che tutto quello che accade entro il Grande Raccordo Anulare spesso evapora un metro più oltre. Lazzurro, infatti, ha regalato loro quella saggezza che non fa perdere di vista lappuntamento più importante: un Mondiale da giocare fra 9 mesi. Con Roma alla finestra per tifare da lontano due figli di cui è sportivamente orgogliosa.