IL ROMANISTA (P. A. COLETTI) - «È quello che serviva, il portiere deve essere leader». Serviva eccome alla Roma un portiere come Morgan De Sanctis. Le parole di ieri a Roma Channel del suo preparatore Guido Nanni certificano quello che si è visto in questo suo primo mese e mezzo di Roma
Gli inizi nel Pescara, tre anni passati vicino casa (lui è nato a Guardiagrele in provincia di Chieti), due anni di apprendistato alla Juventus e poi lUdinese. In Friuli ha passato 8 stagioni, gli anni della consacrazione del Pirata che si è fatto conoscere al grande pubblico raggiungendo anche la coppa Uefa e la Champions League. Nel luglio 2007 ha chiesto dufficio la rescissione del contratto alla FIFA e ha scelto la pista estera: prima Siviglia e poi Galatasaray. Con entrambe ha vinto la Supercoppa prima del ritorno in Italia al Napoli. Quattro anni fantastici quelli passati sotto il Vesuvio dove Morgan si è fatto apprezzare come portiere in campo e come uomo al di fuori. «Se i napoletani pretendessero dalla città quel che pretendono dal Napoli, le cose da queste parti andrebbero meglio», ha detto nel corso dellultima annata. In campo ha stupito tutti con i numeri: nei primi tre anni ha saltato una sola gara di campionato e ha battuto nel 2010/11 il record di imbattibilità casalinga (800 minuti) che apparteneva a Castellini (stagione 81/82 con 762). Un amore, quello con Napoli, interrotto questestate dallarrivo di Rafa Benitiez al San Paolo e dalla chiamata della Roma.
Lui, il Pirata, per salutare i suoi tifosi ha comprato una pagina del Corriere dello Sport. «Cuore, Onore, Sudore: ciò che mi avete chiesto vi ho dato... e con il vostro Amore mi avete ripagato - si legge sulla pagina acquistata dallex numero uno partenopeo -. Grazie a tutti e sempre Forza Napoli!. Morgan De Sanctis». Un uomo vero, onesto, intelligente e mai banale. Doveva salutare e ringraziare e lo ha fatto senza ipocrisia. Ma da quando è arrivato a Trigoria si è preso subito il ruolo di leader in campo e fuori. Alla sua prima conferenza stampa ha conquistato tutti per chiarezza e determinazione e dopo due gare senza subire reti, è diventato già un idolo dei tifosi e un punto di riferimento per i compagni.