GASPORT (A. PUGLIESE) - «Qui non può entrare nessuno ». Già, perché Rudi Garcia è così: geloso delle sue cose, metodico nel lavoro, capace di fare gruppo («Ha costruito un ottimo rapporto con tutti, in campo è tutto chiaro», dice di lui Benatia). E forse è per questo che alla Roma ha conquistato tutti, a cominciare da Francesco
Stima, Bradley e derby Che, poi, è anche un po la speranza di Garcia. «Francesco non è solo un fuoriclasse, ma anche un grande uomo, con cui mi piacerebbe vincere qualcosa a Roma», dice Rudi, che poi chiarisce: «Non ha mai saltato un allenamento, è umile e vuole essere trattato come gli altri. Eventuali difficoltà a lasciarlo fuori? No, per me è importanti essere chiaro e lo sarò pure con lui». Già, ma se giocherà così, sarà dura che accada. «Per me Totti è uno dei migliori di sempre. Non avrà più 20 anni, ma per noi non è solo lanima della squadra, ma anche uno capace di illuminare il gioco: ha una visione eccezionale, capace di riprodurre al secondo ciò che vede in campo». Metabolizzata lamarezza per il k.o. di Bradley (distorsione alla caviglia sinistra con lesione legamentosa, al rientro a Roma ulteriori esami ma per lamericano sarà un lungo stop), Garcia è tornato sulla Lazio («Limminente derby ci dà la possibilità di riscattarci presto ») e su quella frase («Chi contesta è laziale») che a Riscone lo ha quasi travolto: «Abbiamo bisogno dei tifosi, gli ho solo ricordato che la Roma non si discute, ma si ama. Lo scopo era difendere i giocatori: ho trovato un gruppo sfiduciato, disamorato: quella finale di Coppa Italia ha pesato molto».
Lui e Sabatini Poi, ascoltate le parole del d.s. Sabatini («Lho seguito quando ha vinto la Ligue1 a Lilla. Per incontrarmi ha interrotto le vacanze: io mi faccio prendere più dallistinto che dalla ragione, quando è andato via lo avevo già scelto»), a chi gli chiede se fosse rimasto sorpreso che la Roma avesse scelto lui e non Blanc, Rudi risponde così: «Io mi sono sorpreso che quando ho incontrato Sabatini, sapeva tutto di me e del mio lavoro. Per me il calcio è spettacolo, ma so che la gente è felice se vince. Ci ho messo mezza giornata a capire che per allenare qui ci vuole carattere e so per certo che Walter mi seguiva anche prima del titolo. Lui ha carattere, quando parla ti guarda negli occhi. La prima cosa che mi ha detto? Ti abbiamo fatto venire qui, ma non sarai te che sceglieremo». Chiusura con le parole di Federico Ghizzoni: «Unicredit non ha più fretta di dismettere le sue quote, se la Roma sarà gestita bene ci potrà dare delle soddisfazioni, soprattutto se si farò lo stadio. La squadra poi questanno è forte, anche più della mia Inter». Garcia, probabilmente, penserà anche a questo...