IL TEMPO (E. MENGHI) - Espulso, ma felice. Garcia è stato cacciato dalla panchina non tanto per aver applaudito, perché in realtà stava incoraggiando la squadra ancora bloccata sullo 0-0 a Genova, ma per le proteste ascoltate dal quarto uomo e riferite allarbitro dopo un fallo non dato su Marquinho al limite dellarea.
Il francese non ha polemizzato, ha preso il suo taccuino rosso e la penna e si è diretto in tribuna. Al suo fianco il tattico Beccaccioli, che si è subito attrezzato per comunicare con Fichaux in panchina. Prima con il telefono che aveva fatto scalpore alla prima uscita stagionale della Roma a Livorno, poi con il vecchio e amato walkie talkie, quello che Garcia usava a Lille per comunicare con i suoi collaboratori. Stavolta lui ha fatto il Bompard della situazione.
«Lespulsione non è importante, lo è la vittoria. Io non ho detto niente di scorretto», spiega il tecnico a fine gara. Poi da bravo comunicatore qual è sposta lattenzione sul campo, appuntando un cambiamento in positivo: «Forse è stato il miglior primo tempo della stagione. Non dimentico che abbiamo giocato tre partite fuori casa e fare il pieno di punti era molto difficile. Il merito è dei miei giocatori, lo stato danimo della rosa è fantastico. Lavorano bene, tutti insieme, hanno voglia di fare bene per i nostri tifosi. È stato facile entrare in questo spogliatoio, perché tutti i giocatori vogliono essere uguali, anche quelli importanti come Francesco».
Totti conferma che «il gruppo è unito, con elementi validi tra i giocatori in campo e la panchina» e aggiunge: «Il successo contro la Sampdoria ha dato prova di quanto siamo tutti fondamentali ed è dedicato soprattutto a chi magari talvolta gioca meno, ma che si fa trovar pronto quando viene chiamato in causa. Domenica a Roma arriverà il Bologna e spero in un Olimpico pieno: il calore dei tifosi moltiplicherà il nostro entusiasmo e la nostra voglia di vincere».
Quella si è vista in campo e non solo. Negli spogliatoi di Marassi il clima era di quelli festosi ed è partito un coro che non si sentiva da molto tempo: «Se ne va, se ne va la capolista se ne va!».
Garcia non vuole nemmeno sentir parlare di tricolore e se la cava con una battuta: «Scudetto? Scusa, non capisco». Ride, poi si fa più serio: «È presto per fare un bilancio, lo faremo dopo 10 partite. È un buon inizio, abbiamo fatto cose importanti per il futuro. Abbiamo vinto sempre con 2 reti di vantaggio. Vuol dire che possiamo segnare in ogni momento. Benatia ha fatto uno slalom e poteva chiedere il rigore, invece ha dato il massimo per fare gol. Questo è il simbolo della squadra».
Lui, luomo-simbolo di questa vittoria, ricambia i complimenti: «Garcia ha portato tutto, tutto quello che stiamo facendo è una sua idea. Lui è uno che chiede alla squadra di giocare, è attento allequilibrio della difesa. Non bisogna mollare, siamo solo all'inizio e noi vogliamo fare grandi cose», sottolinea Benatia. Primo gol in giallorosso anche per Gervinho: «Spero sia il primo di una lunga serie». Come nel Lille dello scudetto.