IL MESSAGGERO (M. FERRETTI) - È una Roma grandi numeri, quella di Rudi Garcia. Due partite, due vittorie, ad esempio. E poi: cinque gol fatti e zero subiti. Una vera partenza sprint, anche se i giallorossi hanno affrontato due neopromosse. In condominio con lInter, la Roma può vantare la miglior difesa: un dato da non
MOSSE E CONTROMOSSE
Il tecnico francese, stimatissimo allinterno dello spogliatoio, ha saputo (ri)dare alla Roma innanzi tutto una doppia identità, sul piano del gioco e della personalità. In campo la squadra sa cosa fare e sa anche avere latteggiamento mentale giusto (vedi la pazienza) per arrivare a centrare lobiettivo. Finora, la Roma ha segnato soltanto nei secondi tempi e dopo il primo cambio: era accaduto a Livorno (fuori Borriello e dentro Gervinho), è accaduto anche contro il Verona (fuori Florenzi, dentro Ljajic). Solo un caso? Chissà. Come se Rudi studiasse bene la situazione prima di piazzare la mossa decisiva. Di certo, il francese nelle due partite ha ordinato alla sua squadra di non partire con il piede pigiato sullacceleratore. Rudi, del resto, è appena arrivato nel calcio italiano e, quindi, sta ancora studiando uomini, avversari e situazioni. Con umiltà mista a scaltrezza. Non vè dubbio che sia già la Roma di Garcia perché anche le prestazioni da applausi a scena aperta di De Rossi e Pjanic, due che sembrano, anzi sono tuttaltra cosa rispetto allo scorso anno, sono legate alla posizione che ha dato loro il tecnico e, soprattutto, al rapporto che Rudi ha instaurato con entrambi.
IL NUOVO DDR
De Rossi, domenica scorsa, è stato il più bravo dellintero campionato nei passaggi riusciti (104 contro i 95 di Zuniga). In due partite ha firmato 164 pv, e meglio di lui ha fatto solo Montolivo (168). Parlando di Totti non si può trascurare un dato: il capitano è (già) in testa alla classifica degli assist, 12 (8 solo contro il Verona...). Al 99,9 per cento è tutto merito suo, ma il nuovo sistema di gioco della Roma di certo non lha danneggiato.