E l’arabo romanista esulta con Pallotta

23/09/2013 alle 14:56.

IL TEMPO (A. AUSTINI) - Allah è grande, la Roma di Garcia pure. Tra i tifosi festanti all’Olimpico si è mischiato un arabo accolto e «coccolato» dallo stato maggiore giallorosso. Non uno sceicco, non il futuro socio degli americani, ma neppure uno qualsiasi. Altrimenti non si spiega perché Pallotta lo faccia



Sciarpa giallorossa al collo, scortato da Tacopina e dall’uomo della Raptor Sean Barror, l’arabo ha esultato dalla Tribuna 1927 e poi se n’è andato insieme ai dirigenti. Si è goduto in prima persona anche un piacevole fuori programma: uscendo dallo stadio, dopo aver salutato la squadra e negli spogliatoi (come aveva fatto anche prima della partita), Pallotta ha fatto fermare la macchina accanto a un gruppetto di tifosi, è sceso ed ha firmato autografi.




Finalmente una festa per «Big Jim», che da quando ha comprato la Roma non aveva mai vinto il derby. Invece ieri è tornato l’amuleto infallibile, come era stato prima del 26 maggio. Allo stadio c’era un altro tifoso «vip» del mondo asiatico: l'ambasciatore indonesiano August Parengkuan. Non sarà riuscito a convincere Thohir a dirottare i suoi fondi verso Trigoria, ma è comunque un romanista «doc» come dimostra la foto pubblicata sul societario in cui posa accanto a Pallotta con la maglia della Roma indosso.


Stamattina il presidente riparte da Ciampino. Alle spalle si lascia una squadra rinata e prima in classifica, un blindato a vita con il contratto e una società ancora da ritoccare. A tutti i livelli. Nelle prossime settimane verrà ristrtutturata l’area marketing dopo l’uscita di Winterling: il primo accordo della nuova era è la «mini» sponsorizzazione della Cne Gas & Power. Poi verrà lo stadio e tutto il resto. Magari un socio arabo.