IL TEMPO (A. SERAFINI) - Houston, o sarebbe meglio dire Boston, abbiamo un problema. Se ne saranno accorti ormai in tanti a Trigoria, dove la Roma corre in vista dell'imminente debutto in campionato ancora priva degli ultimi elementi che dovranno completare la rosa. Arrivi e dolorose partenze
IL TEMPO (A. SERAFINI) - Houston, o sarebbe meglio dire Boston, abbiamo un problema. Se ne saranno accorti ormai in tanti a Trigoria, dove la Roma corre in vista dell'imminente debutto in campionato ancora priva degli ultimi elementi che dovranno completare la rosa. Arrivi e dolorose partenze, che nell'aria si fanno sentire ogni giorno di più nel malcontento dei tifosi, poco disposti a sopportare una nuova smobilitazione dopo due anni di fallimento. Le linee guida del mercato romanista infatti, si sono incanalate in un binario che desta preoccupazione a tutti o quasi.
Dopo il fatidico 26 maggio, la dirigenza lancia un segnale tornando a parlare attraverso la voce di Mauro Baldissoni, il nuovo dg generale nel post Baldini. L'argomento è scontato, ma i contenuti non lasciano comunque troppe rassicurazioni : «La Roma ha deciso di non commentare le scelte di mercato, durante il mercato stesso. Preferiamo spiegare tutto alla fine. Non si può parlare di una singola operazione, non si può collocare nel contesto del momento. Qualsiasi movimento sia in entrata che in uscita ha diverse componenti: una tecnica, una economica e una finanziaria».
Il club inglese, dopo essersi fatto soffiare in extremis Willian dal Chelsea, ora è disposto anche a cedere alle richieste avanzate da Sabatini. 35 milioni il limite minimo imposto dal presidente Pallotta, almeno per rendere (economicamente) meno doloroso l'addio dell'argentino. Con le casse ancora piene, il Tottenham è pronto ad alzare l'offerta di almeno 4 milioni rispetto alla proposta iniziale. Una questione di tempo e nulla più. «Qualsiasi operazione di mercato in nessun modo implicherà una rinuncia anche parziale alla competitività», ha però tenuto a sottolineare il dg, nonostante i nomi messi nella lista delle alternative non riescano ad accendere l'immaginario collettivo.
Il primo indiziato per sostituire Lamela è Adem Ljajic, esterno d'attacco della Fiorentina, ormai ad un passo dal cambiare maglia. Il serbo classe '91 non vuole saperne di rinnovare il contratto, forte di un accordo già fissato con il Milan per lo accoglierebbe la prossima stagione a parametro zero. I viola preferirebbero quindi venderlo subito, magari all'estero, ma con la possibilità finale di ascoltare anche l'offerta romanista da 10 milioni. Ljajic però ha già dato la parola ai rossoneri, rifiutando numerose destinazioni tra cui l'Atletico Madrid. Sabatini intanto monitora proprio il club spagnolo proprietario del cartellino di Adrian Lopez, che continua a piacere tanto ai giallorossi. Capitolo punta centrale: salutato Osvaldo, la Roma aspetta il parere positivo del Chelsea per Demba Ba, richiesto con la formula del prestito. Intanto a Livorno l'attacco sarà affidato ancora una volta a capitan Totti, in procinto di cominciare la stagione ancora con il pensiero di non aver ricevuto comunicazioni sul rinnovo del contratto.
Una questione affrontata ieri anche da Baldissoni, sicuro che la situazione abbia un solo esito, ma a certe condizioni: «Non c'è bisogno di preoccuparsi, noi vogliamo consentirgli di continuare a giocare, finché potrà, e proseguire con noi altri anni come dirigente, il più a lungo possibile. Ciò però deve essere compatibile con la sostenibilità economica e finanziaria dell'azienda». Poi la chiusura sullo stadio: «Siamo vicini alla presentazione, ci aspettiamo un inter organizzativo molto rapido». Le priorità però al momento sembrano essere altre.