States o no, Gervinho ha fretta

06/08/2013 alle 10:07.

GASPORT (C. ZUCCHELLI) - Era l’estate di tre anni fa quando Manrico Ferrari, allora preparatore della Primavera, si ritrovò tra le mani l’ingombrante (in tutti i sensi) presenza di Adriano. «Rimettilo in forma», gli chiese un quasi disperato Gian Paolo Montali, sperando nel miracolo. Il miracolo non riuscì, non certo per colpa di Ferrari, e come

Verso gli Usa? Gervinho è infatti in attesa di disposizioni da parte della società e ancora non sa se raggiungerà i compagni in America o se invece li conoscerà direttamente al rientro. Lui vorrebbe attraversare subito l’oceano, la Roma attende: primo perché il suo tesseramento non è ancora ufficiale (va liberato il posto da extracomunitario) e secondo perché , piuttosto che averlo a Washington senza farlo giocare, preferisce che lavori a Roma. Intanto, dopo l’allenamento, Gervinho ha girato tra l’Eur e Casalpalocco alla ricerca della casa. Vivrà a Roma con la famiglia, prenderà lezioni di italiano, ritroverà e rivedrà Daniele DeRossi, affrontato a Londra 3 anni fa nella prima amichevole dell’Italia di Prandelli. Gervinho era l’attaccante della Costa d’Avorio, il capitano degli azzurri, sconfitti 10. «Il calcio italiano è tra i migliori del mondo — disse l’ivoriano a fine partita —quando affronti certi giocatori devi sempre dare qualcosa in più per farti valere». Adesso che anche lui fa parte di questo calcio l’obiettivo è lo stesso.