Smartgol

27/08/2013 alle 09:28.

CORSPORT (M. EVANGELISTI) - Oggi tutti possono avere uno smartphone, diceva Francesco Totti in uno spot giustamente dimenticato. Dal punto di vista sociale è inappropriato che non lo possa avere un allenatore. Sostengono vada tenuto in tasca e possibilmente spento durante la partita, però domenica notte tutti ne erano

In effetti l’articolo regolamentare che dovrebbe condannare a un’ammenda e a un avvertimento a non farlo più esiste. Lo potete leggere qui sopra nella sua rigida secchezza. A interpretarlo con la dovuta attenzione richiesta ai giuristi, si potrebbe concludere che in fin dei conti è stato scritto con la mano meno abile da uno che stava telefonando alla fidanzata, appunto, e quindi suvvia, siamo nell’era delle comunicazioni e dell’incertezza del diritto, l’agibilità tecnica va salvaguardata eccetera. (...)

DALL’ALTO - Così com’è la norma dice con chiarezza soltanto due cose: uno, in Italia i calciatori possono comunicare attraverso telefoni o radio con chiunque durante la partita (scena divertente, no?), tranne che con altri calciatori che stiano disputando lo stesso incontro e con lo staff tecnico; due, membri dello staff tecnico possono parlare con i giocatori solo urlando. Quindi alla Roma non sono affatto sicuri che il giudice punirà . Dovesse farlo, per lo stile di guida dell’allenatore francese qualche problema si porrebbe. Fa così da sempre: lui in panchina e per tutto il primo tempo l’assistente Frédéric Bompard in tribuna a studiare la partita dall’alto. Nell’intervallo ci si riunisce e si confrontano le idee. Ma poi perché aspettare, hanno pensato a un certo punto i due fratelli di carriera, quando una telefonata ti accorcia i tempi? Anzi, il telefono è caro, usiamo la ricetrasmittente. (...)
 
FUMO - La sua voce che adesso potrebbe diventare la sua croce. Se il giudice sportivo multa il tecnico, automaticamente sancisce che non si può utilizzare tra membri dello staff tecnico neppure il walkie-talkie. A quel punto non restano opzioni al di fuori del linguaggio dei gesti e dei segnali di fumo. Oppure si torna all’antico con Bompard che scende negli spogliatoi all’intervallo e per il resto della partita, concluso il compito di osservatore a volo d’uccello, si accomoda in panchina accanto a come faceva nelle prime stagioni in Francia.  (...)