Rudi e Mou, facce da film e quella stessa idea di gioco

10/08/2013 alle 11:01.

CORSPORT (M. EVANGELISTI) - Quando ha sentito parlare di sé come di un piccolo Mourinho, Garcia s’è risentito. Piccolo, poi. Ma neppure Mourinho. Tra i due corre un anno di differenza praticamente esatto. José è l’anziano e il precettore, Rudi l’allievo stupefatto. Ma va là. Eppure in qualche senso è vero

LA STRADA - Al portoghese intitolano adesso vie nei centri cittadini. Lo hanno appena fatto a Setubal, dov’è nato. Non lo ammetterà mai o forse lo ha già fatto (ha chiacchierato talmente tanto nella vita), però ha fabbricato il suo gioco riplasmando le ceneri del bruciato sistema all’italiana. Mentre ha studiato la scuola spagnola. Sono giunti alla medesima conclusione: la palla va condotta in spazi aperti. Fin qui ci siamo. Come aprirsi questi spazi, ecco la domanda.

Le risposte non sono molto diverse. Mourinho fa avanzare la difesa tenendo lontano gli attaccanti avversari dalle zone utili e rilanciando, fa arretrare il centrocampo e le punte stringendo le zone e i suoi scambiano finché qualcuno da dietro non esce all’aria libera. Mourinho lascia che siano gli altri a giocare e a scavare, preferisce tenersi stretto il pallone. Mourinho detesta il , lo ammira.(...)

A VOLTE RITORNANO - Ancora non conosciamo la data di scadenza di . Sia lui sia Mourinho sanno ottenere l’attenzione e quasi la devozione dei giocatori. Ormai a Mourinho basta il nome, ha ancora bisogno delle opere. (...) non capisce come mai nel campionato italiano tutti sembrino condannati a pronunciare banalità e come mai certe squadre trattino giocatori e allenatori come bambini. Ma scrolla le spalle, sbuffa e si adatta. Ciò che davvero unisce Mou e Rudi sono le facce. Da angelo del male quella del primo, da berretto verde quella del secondo. Entrambe indimenticabili.