E Totti aspetta: «Ultima maglia? Scherzavo, ma...»

02/08/2013 alle 11:49.

CORSPORT (A. GHIACCI) - Di nuovo Totti. E non potrebbe essere altrimenti. La Roma gira il mondo cercando di internazionalizzare il proprio marchio e l’attrazione maggiore è sempre lui. Anche per questo, oltre che per il feeling umano che con il capitano giallorosso si trova sempre facilmente, il presidente della Roma James Pallotta ha voluto ribadire che «il suo rinnovo non è una questione di soldi, resterà con noi a vita»

TEMPO - Nel frattempo i giorni corrono e l’inizio del nuovo campionato si avvicina. vorrebbe cominciare la prossima Serie A con il nuovo accordo siglato, la Roma glielo ha promesso. «Per me - ha continuato - è l’ultimo anno di contratto e non ho nulla contro la società. Però mi sento bene e se sto così vorrei continuare a giocare» . Nulla contro la società: meglio così, soprattutto nei giorni che dovranno portare alla firma. Nel frattempo il numero uno Pallotta se lo abbraccia e se lo coccola appena può, in attesa che gli addetti ai lavori (il giallorosso Mauro e il commercialista di fiducia del capitano, Adolfo Leonardi) trovino un punto di incontro. Ma c’è poco da girarci intorno: l’intesa si trova a due anni con un ingaggio tra i 3 e i 3,5 milioni a stagione, più tutta una serie di dettagli legati soprattutto ai diritti di immagine e al fatto che l’anno prossimo la Roma si ritroverà a lavorare con la Nike ( è già stato testimonial dell’azienda leader del settore sportivo e non ha mai cambiato neanche gli scarpini, sempre siglati con il baffo più famoso al mondo). 
 
DIRIGENZA - , oggi, al ritiro dall’attività agonistica non pensa. E il contratto già in essere che gli garantisce cinque anni da dirigente con lo stipendio più alto dell’attuale management (sarebbero i 600.000 euro che guadagnano e il ds ) non gli interessa. O comunque non ora. « Sono felice di ciò che ho fatto finora. Ho avuto un’ottima carriera, nonostante avremmo potuto raggiungere molti più trofei con la Roma, sia in campionato che in coppa e purtroppo non l’abbiamo fatto» . [...]