De Rossi esulta: «Una piccola rivincita»

26/08/2013 alle 09:52.

IL TEMPO (A. AUSTINI) - Il tocco di Totti, la sassata di De Rossi, l'esultanza di una Roma unita e liberata. Il senso di una sera di fine estate a Livorno è racchiuso in pochi secondi. «Un gol simbolo» lo definisce Rudi Garcia, che ringrazia il centrocampista e si prende i primi tre punti nel campionato italiano. «Una piccola

 
Più delle sue parole da «man of the match», come sempre non banali, dice tanto quell'abbraccio al quasi ex Lamela e agli altri compagni mentre il povero Bardi raccoglieva il pallone dentro la porta. «Non è il mio primo pensiero fare gol - racconta Daniele - ma ci ho fatto caso. Segnavo sempre 4-5 gol a stagione, invece l'anno scorso è andata male anche da questo punto di vista oltre ai risultati della squadra. L'esultanza di gruppo? A Trigoria mi vogliono tutti bene, è la mia seconda casa. Quando vivi un periodo negativo, la gioia di una piccola rivincita si condivide insieme. Viviamo in una à un po' pazza, ma quando faccio bene mi danno più meriti di quelli che ho. Fondamentalmente Roma mi vuole bene, questa è linfa per me e la mia storia qui». Un gol bello e speciale. «Questo stadio - ricorda - è il primo che mi ha visto calcare i campi: ci venivo sempre con mio padre che giocava qui, lui lo ama e per me significa tanto».
 
Non si poteva ripartire meglio, insomma, ma la strada del riscatto è lunghissima. «Questa vittoria non la dimenticheremo in fretta, abbiamo dimostrato di poter tornare a far bene. È stata una partita vera, difficile, però non abbiamo fatto niente di che: abbiamo battuto il Livorno, ora dobbiamo lavorare sodo per la prossima gara senza fare proclami: fino alle 17 di oggi c'era tanto sconforto. Questa squadra sa soffrire, abbiamo dominato 90' senza subire niente, ho visto segnali di miglioramento».
 
Gran parte dei meriti li dà a , anche se «con gli allenatori - sottolinea - in passato ho parlato troppo presto e non vorrei bruciarlo. Sta facendo bene, con una buona fusione delle cose positive portate dai due precedenti tecnici e ci sta dando un'identità. Adesso sta a noi aiutarlo». E alla società. «Nel mercato - dice - può ancora succedere di tutto. Lamela? Non faccio nomi perché non sono il direttore sportivo. La stagione negativa l'abbiamo vissuta tutti, anche i dirigenti sanno che non si può più sbagliare. Come dice la : "Non saper rimediare a una sconfitta è peggio della sconfitta stessa"».
Messaggio recepito anche da , voglioso di rivincita e «tirato» a dispetto dei suoi 37 anni. «Era fondamentale - scrive il capitano sul blog personale - partire con il piede giusto. Ci siamo riusciti ma siamo solo all'inizio di una lunga stagione».
 
A completare la serata dei romani ci ha pensato , l'uomo che ha fatto più male al Livorno, non solo con il gol della sicurezza. E per poco non ci ha rimesso una gamba franando addosso al tabellone. «Una botta tremenda - racconta - ma sto bene. Ho cercato di fare quello che mi ha chiesto , andando in profondità. Quando ha segnato Daniele sembrava avessimo fatto gol in 25: siamo uniti e felici». Sperando che duri a lungo.