Tutto parte dal derby perso di Coppa Italia e dai dirigenti “laziali”

10/07/2013 alle 10:28.

CORSPORT (M. EVANGELISTI) - A dare il benvenuto o il malvenuto alla squadra ieri c’era solo chi voleva sfogarsi. I tifosi che avrebbero desiderato semplicemente incoraggiare i giocatori all’inizio di una nuova stagione



E’ chiaro che la sconfitta nel derby di Coppa Italia con la Lazio, considerato lo spartiacque tra due destini dai tifosi di ogni ordine e grado, è alla base del malcontento. Infatti su quell’argomento insistevano ieri gli striscioni esposti. C’è però altro dietro la contestazione. Secondo i manifestanti, la Roma è diventata strumento di speculazione e di manovre calcistico-politiche estranee agli interessi della società giallorossa. Non a caso l’accusa per i tifosi più infamante è quella rivolta a e ad altri dirigenti: di essere “laziali”, provenienti da esperienze sull’altra sponda del Tevere, dunque intenzionati a fare il male della Roma.



La società non ha capito il malessere profondo della Roma giallorossa. Altrimenti avrebbe provveduto a presentarsi al raduno con un paio di acquisti importanti, per dimostrare la volontà di girare pagina. (...)

Il timore dei tifosi è che tutte queste omissioni da parte della società discendano da un unico vizio di fondo: la mancanza di senso di appartenenza a una società antica e amata, l’incapacità da parte dei proprietari statunitensi di comprendere l’autentico spirito («l’ottica», come dice ) della Roma. O, peggio, l’intenzione di utilizzare la maglia come semplice strumento di business. Sarebbe stato facile placare gli animi. (...)