Totti spaventa la Roma: «Nuova maglia, per me l’ultima». Tarda il rinnovo: gelo del capitano

12/07/2013 alle 10:08.

GASPORT (M. CECCHINI) - Eppure qualche presagio c’era. Sarà l’acre odore della spazzatura che marciva nei cassonetti appena fuori il cancello del centro sportivo, sbarrato fino all’ultimo istante. Sarà la canicola estiva che incombeva sulla tribuna scoperta ad eccezione per la parte riservata ai soli elegantissimi dirigenti e che invitava i pochi presenti a una rapida fuga.

 GASPORT (M. CECCHINI) - Eppure qualche presagio c’era. Sarà l’acre odore della spazzatura che marciva nei cassonetti appena fuori il cancello del centro sportivo, sbarrato fino all’ultimo istante. Sarà la canicola estiva che incombeva sulla tribuna scoperta ad eccezione per la parte riservata ai soli elegantissimi dirigenti e che invitava i pochi presenti a una rapida fuga. Sarà che la location non l’elegante Ara Pacis del 2012 e neppure la passionale Piazza San Silvestro che martedì ha accolto la Lazio sembrava assai ruspante, ma la presentazione delle maglie della Roma per la stagione 201314 pareva nascere con un virus latente. Infatti. Ed è bastato solo che prendesse il microfono capitan per farlo esplodere con forza. Poche parole, che però hanno oscurato l’evento. Alla constatazione del presentatore che, in carriera, il campione ha indossato casacche giallorosse di tutti i generi, ha replicato: «Ne ho indossate tante, questa è l’ultima però. Questa è la maglia della Roma, la squadra che amo e per cui ho sempre tifato».

 Lo stallo - Detto che i vertici societari non hanno gradito l’uscita (e la cosa è stata fatta notare allo stesso capitano e chi aveva deciso di farlo parlare), è stata subito scartata una prima interpretazione letterale che lascia il calcio a fine stagione . In realtà, tutto va ricondotto alla questione relativa al rinnovo del contratto, in scadenza a giugno, che il capitano avrebbe voluto già risolvere prima dell’inizio della stagione per evitare che divenisse un tormentone. Invece non è andata così, e oggi il capitano partirà per il ritiro di Riscone con un dispiacere palpabile visto che, dopo le promesse del presidente Pallotta, la questione è stata accantonata.

 Zanzi freddo - Non è una questione di cifre, visto che Francesco è disponile a una robusta decurtazione d’ingaggio rispetto ai circa 4,5 milioni attuali, ma di durata. La dirigenza vorrebbe un prolungamento annuale, con la disponibilità a fare la stessa cosa tra nel giugno 2015 se le condizioni fisiche saranno le stesse, mentre il capitano vorrebbe un biennale (o un «uno più uno») dando la certezza che sarebbe lui stesso a tirarsi fuori se non si sentisse più in grado di giocare ad alti livelli, senza contare che dal punto di vista del marketing e merchandising, (e la sua maglia) rappresenta l’unico vero brand internazionale che ha la Roma in questo momento. Per il club, comunque, il rinnovo si farà, ma non è una priorità, tant’è che Italo Zanzi ieri a Sky si è limitato a dire: «Io sono ottimista e possibilista per il futuro di e della Roma».

Tocca a Pallotta - La speranza di molti è che, approfittando della prossima tournée della squadra, a prendere in mano la situazione sia il presidente Pallotta, con cui il capitano ha stabilito un buon feeling personale, anche se le voci di Trigoria dicono che presto Mauro potrebbe diventare, da consigliere, d.g. al posto di Baldini, oppure addirittura vicepresidente, diventando di fatto il numero uno a Trigoria. Il sipario lo lasciamo all’archivio. Nel 2009 il rinnovo di fu ufficializzato a dicembre, ma a luglio l’accordo era stato raggiunto, tant’è che in una intervista il capitano diceva sorridendo: «Manca solo la penna per la firma». Altri tempi. Adesso sembra latitare persino la voglia di parlare davvero