Garcia come Mourinho: i giocatori prima di tutto

14/07/2013 alle 17:34.

GAZZETTA.IT (A. PUGLIESE) C’è chi lo chiama sergente, non fosse altro per l’attenzione meticolosa che mette in ogni sua cosa e per il sistema di regole che sta cercando di imporre intorno al suo gruppo. Ma c’è anche chi lo chiama sergente di ferro

LAVORO E BEL GIOCO — Ecco, il sergente parte proprio da qui. Dal sacro e non dal profano, dai giocatori e non dalle polemiche, dal fortino e dalla sacralità dello spogliatoio,non dai soliti spifferi di certe situazioni. Una sorta di piccolo Mourinho, per il quale i giocatori vengono prima di tutto. A prescindere da tutto. “Lo conosco da pochi giorni, è ovvio che bisogna aspettare per giudicare definitivamente una persona - ha detto -. Ma il mister mi sembra molto vicino ai giocatori, il rapporto è sempre aperto per chi ha voglia di parlare con lui. Crede sempre al lavoro, ci tiene, è uno a cui piace fare le cose fatte bene”. Già, le cose fatte per bene, proprio quello che cerca . Ed è per questo che anche oggi ha fatto lavorare i suoi a lungo sulle esercitazioni tecniche: pallone, pallone e solo pallone. E una filosofia ben chiara, il sale del bel gioco. “Giocate palla a terra, ve lo dico in italiano così lo capite bene”. Il piccolo Mourinho giallorosso nasce anche così. E se saprà superare anche la contestazione che ha finito con travolgere anche lui, chissà che non sia davvero lui l’uomo d’oro di Trigoria.