IL ROMANISTA (V. META) - Gli obiettivi di mercato, lingaggio di Rudi Garcia, gli investimenti più o meno futuri, il punto sul fronte stadio. Tocca diversi punti il Ceo Italo Zanzi nellintervista
IL ROMANISTA (V. META) - Gli obiettivi di mercato, lingaggio di Rudi Garcia, gli investimenti più o meno futuri, il punto sul fronte stadio. Tocca diversi punti il Ceo Italo Zanzi nellintervista a Sky che segue di due giorni le parole pronunciate nella sede della Raptor alla presentazione newyorkese del nuovo tecnico romanista. «Avremo le risorse adeguate per costruire una grande squadra. Per fortuna partiamo anche col vantaggio di avere una rosa molto talentuosa, quindi con un occhio al mercato sotto la guida del ds Sabatini, sappiamo di poter fare grandi cose. Lobiettivo principale è vincere, prima sul campo e poi anche fuori».
Vincere, già. Infinito presente di un verbo che negli ultimi anni a Trigoria di presente ha avuto ben poco, visto che lultimo trofeo messo in bacheca risale a cinque anni fa. Per riuscirci la società ha deciso di affidarsi a Rudi Garcia, quarantanovenne francese già campione di Francia con il Lille. «Garcia è un grande - ha detto Zanzi -, arriva alla Roma già da vincente visto che ha avuto molto successo in Francia. Ha ottime credenziali e dal punto di vista umano rappresenta un ottimo mix: si vede che è una buona persona ma anche molto forte, deciso. Sono sicuro che saprà dare una buona struttura e organizzazione alla squadra».
Rientrato a Trigoria dopo una settimana negli Stati Uniti dal presidente Pallotta, Zanzi ha però ridimensionato il vertice di New York al quale hanno preso parte anche Sabatini, il consigliere damministrazione Mauro Baldissoni e lo stesso Rudi Garcia. «Parlare di summit è unesagerazione, diciamo che abbiamo avuto degli incontri dove si è discusso del futuro del club con la dirigenza e col presidente ha spiegato . Cera da concludere la situazione che riguardava il nuovo allenatore e ha avuto un buon esito visto che abbiamo trovato laccordo con Garcia».
È la prima mossa della Roma senza Franco Baldini, dopo le sue dimissioni da direttore generale e laddio alla piazza giallorossa. «Ma i miei piani per la Roma non credo abbiano molto a che fare con la partenza di Baldini, cui auguro tutto il meglio per il futuro. La verità è che io sono sempre stato lamministratore delegato anche se sono arrivato a metà stagione, ma ho sempre creduto che non si possa arrivare a campionato in corso e disturbare il management attuale. Bisogna far passare del tempo per imparare e capire come funziona la società, in modo da poter elaborare un piano dazione per il futuro. E ora che abbiamo una nuova stagione davanti, possiamo mettere in atto questo piano con il nuovo allenatore. Qualsiasi società vincente deve lavorare come una squadra anche fuori dal campo e questa è una dinamica importante che ho visto da subito tra Sabatini e Garcia».
In conclusione, Zanzi si è soffermato sul nuovo stadio di proprietà che la Roma ha intenzione di costruire sui terreni di Tor di Valle: «Le tempistiche per la costruzione del nuovo stadio sono quelle che avevamo verificato dallinizio. Abbiamo fatto molti progressi dal punto di vista progettuale e finanziario, e poi anche la situazioni politiche si sono stabilizzate quindi siamo molto ottimisti allinterno della società. Come ha detto Pallotta, per i nostri tifosi costruiremo il miglior stadio dEuropa, se non del mondo».