IL TEMPO (A. AUSTINI) - De Rossi non è incedibile. Lo ha detto Baldini a novembre dellanno scorso, lo conferma adesso Pallotta da New York. «Well see», «vedremo» risponde il presidente quando gli chiedono se il centrocampista resterà alla Roma.
Il dubbio non sorprende, ma fa rumore. Perché finora il «boss» non si era mai espresso in termini così diretti sulla questione. «Tutti i giocatori - spiega Pallotta - sono sempre sul mercato, vale lo stesso per i miei Celtics». Il riferimento ultimo è al passaggio del coach Doc Rivers da Boston ai Los Angeles Clippers che ha scosso il mercato della Nba. Ma qui è un altro mondo e le frasi del presidente giallorosso si presteranno a ben altra interpretazione.
Nellintervista realizzata da Rai International e trasmessa da Rai 1 Pallotta dice anche che De Rossi sta giocando una Confederations Cup «terrific», ovvero «eccezionale». Non lo scarica, quindi, ma sa quanto sia diventata complicata la situazione del centrocampista nella Capitale e che la sua cessione aiuterebbe non poco i dirigenti a realizzare gli acquisti chiesti da Garcia. Senza contare gli effetti benefici sul bilancio.
Al rientro dalla Confederations il mediano parlerà con i dirigenti e il nuovo allenatore, ma la mossa decisiva che può cambiare la situazione devono farla Mourinho e/o Ancelotti, i due tecnici interessati a De Rossi. Solo unofferta importante di Chelsea e Real è in grado di coprire il suo contratto da quasi 11 milioni lordi e accontentare le esigenze della Roma per il cartellino. Non più i 40-50 milioni che valeva anni fa, ma almeno una quindicina.
Tutti sono cedibili. Osvaldo, ovviamente, ma anche Marquinhos, Lamela e Pjanic se arrivassero offerte irrinunciabili e utili per migliorare la squadra: non vuol dire che partiranno, ma questa è la filosofia degli americani. Tutti tranne uno: Pallotta fa uneccezione per il capitano. «Totti - conferma il presidente - farà sempre parte della Roma. Giocherà sicuramente un altro anno o due, è una cosa che dobbiamo capire direttamente con lui».
In ballo cè un rinnovo mancante che può diventare una miccia più esplosiva di De Rossi. Il capitano vorrebbe subito altri due anni di contratto da aggiungere a quello restante sullaccordo in vigore, senza rinunciare ai cinque anni da dirigenti che gli ha garantito la vecchia proprietà. Gli americani vorrebbero invece fare un passo per volta. «Non so se Francesco - aggiunge Pallotta - voglia davvero giocare fino a 40 anni come dice. Se ce la farà, poi inizierete a chiedermi se continuerà fino a 50 anni... ». Come a dire: il problema rischia di ripresentarsi in eterno. Limprenditore bostoniano chiarisce poi di non aver «mai parlato male di Rosella e Franco Sensi» e si sente tranquillo dopo il blitz della finanza nelle sedi dei club, compresa Trigoria. «L'unica cosa che so per certo, da quanto mi ha assicurato il mio staff, è che non abbiamo nulla a che fare con questa vicenda». La richiesta di chiarimenti alla Roma riguarda infatti il contratto di Cassetti, firmato dalla precedente gestione.
Pallotta guarda avanti e si augura, al quarto tentativo, di aver trovato finalmente lallenatore giusto. «Ho incontrato Garcia qui a New York - spiega - e dopo un'ora ho capito che sarebbe stato l'uomo giusto e che resterà a lungo». Resistere per due campionati interi sarebbe già un bel passo in avanti.