GASPORT (M. CECCHINI) - Un giorno, forse, avremo la sensazione di esserci svegliati da un sogno. Raccontando Daniele De Rossi perderemo per strada tanto scorie nevrotiche della quotidianità (le gomitate inutili, le eterne
Goleador Quel giorno in cui riapriremo gli occhi dal diluvio della retorica, scopriremo che forse De Rossi 30 anni fra un mese non diventerà più Capitan Futuro, non raccoglierà mai leredità di Totti nel cuore dei tifosi romanisti, ma sarà forse il centrocampista puro ad avere segnato più gol nella storia della Nazionale 15 finora visto che Adolfo Baloncieri dallalto dei suoi 25 centri sembra un esponente nobilissimo di un calcio completamente diverso dallattuale.
Spagna possibile Perciò, saltato per squalifica il match col Brasile, il c.t. sa di ritrovare contro la Spagna una delle colonne su cui ha costruito la sua Italia a partire dal 2010, ricambiato da una fiducia piena e costante. Non a caso Daniele pochi giorni fa aveva detto: «In Nazionale stiamo portando avanti unidea di gioco e ho dei compagni fantastici. Per questo è facile essere sereni ». Il pensiero è corso subito a quella corte dei Borgia che è la Roma fra sussurri e veleni dove De Rossi è considerato un giocatore che costa troppo e non vale per quello che guadagna, tanto da trovare difficoltà nella cessione. Che è il vero obiettivo attuale della dirigenza per far cassa, sempre che Garcia non indurisca la mascella e ponga esplicitamente il veto. Lultimo paradosso della giornata è che proprio la Spagna potrebbe accogliere il transfuga giallorosso, soprattutto adesso che Carlo Ancelotti è approdato sulla panchina del Real. Da tutto questo, però, un concetto pare brillare di luce propria: la maturità acquisita dallazzurro. Da ragazzo, infatti, si raccontava così: «Solo nella Roma posso giocare come voglio io». Il tempo ha dimostrato che non è vero. Che anche altrove De Rossi sa essere leader assoluto, come e più che in giallorosso.Masi sa che tagliare il cordone ombelicale è sempre esercizio doloroso e forse mai concluso.