Troppi falli: 48! Poco spettacolo, ma Candreva vola

27/05/2013 alle 09:40.

GASPORT (A. SCHIANCHI) - Il ritorno sulla terra è brusco. Dopolo spettacolo diWembley, finale di Champions League, ecco lo spettacolino dell’Olimpico, finale di Coppa Italia. La differenza tra il calcio europeo e quello nostrano è evidente: da noi ritmi sempre più bassi, qualità tecniche decisamente inferiori e una lampante

Cross La Lazio vince sfruttando le fasce laterali. E’ lì, ai limiti del prato, che matura il successo. Candreva azzanna Balzaretti, Lulic mette in affanno Marquinhos. Dall’altra parte Lamela e Marquinho non fanno altrettanto. E’ sufficiente osservare il numero complessivo dei cross per stabilire dove si spezza l’equilibrio: laRomane effettua solo 8, la Lazio addirittura 20. Andate a riguardarvi il gol decisivo di Lulic: Candreva se ne va sulla destra, piazza il pallone al centro e trova il bosniaco pronto al tocco finale. Azione cominciata su un lato e conclusa sull’altro. La Roma, invece, non riesce mai a imprimere velocità alle iniziative nelle zone esterne. Candreva è il laziale che tocca più volte il pallone: 98. Il segnale è chiaro: lui è il grimaldello per aprire la scatoletta giallorossa. Lamela, l’omologo romanista di Candreva, è un’ombra: solo 55 tocchi e un tiro-mozzarella in porta. Troppo poco se l’obiettivo è quello di alzare la coppa. Grinta La Lazio si fa preferire anche nei duelli individuali: 13 dribbling riusciti contro i 9 dei giallorossi. E, questo sì che è un dato importante, la squadra di Petkovic dimostra di avere grinta e determinazione in quantità industriali. Sono 46 i contrasti vinti dai biancocelesti contro i 36 dei romanisti, 56 i palloni recuperati contro 36. Insomma, se la qualità non è altissima perlomeno i laziali sgobbano e sudano. I romanisti, nemmeno quello.