IL MESSAGGERO (S. CARINA) - Al fischio finale di Orsato la curva Sud rimane immobile. Né un coro, tantomeno un fischio. Sembra quasi che la delusione per la sconfitta in finale di coppa Italia contro la Lazio abbia tolto anche la voglia di contestare. È solo unimpressione. In 200, infatti, si danno appuntamento al centro sportivo Fulvio
ANCHE UOVA E BOTTIGLIE
Il pullman della Roma è preceduto da alcuni mezzi della polizia che lo scortano. Al suo passaggio inizia un vero e proprio lancio ripetuto di oggetti, tra cui sassi, bottiglie e uova. Un oggetto colpisce un vetro del mezzo che si scheggia. Attimi di panico. Scoppia anche qualche petardo, la tensione sale. Le forze dellordine evitano le cariche di alleggerimento per non esasperare ancora di più gli animi.
A fatica il bus riesce a passare tra la gente ed entra nel centro sportivo. Fuori inizia la contestazione anche a livello vocale. I più bersagliati sono il direttore generale, Baldini, quello sportivo Sabatini, e qualche coro è riservato anche al presidente Pallotta. Solo in un secondo momento le urla si spostano sui calciatori etichettati con lepiteto di «mercenari».
«Tifiamo solo la maglia», è lo slogan portato avanti per qualche minuto. I sostenitori presenti vorrebbero un confronto con qualche calciatore. I big Totti, Osvaldo e De Rossi non ci sono. Dei dirigenti nemmeno lombra. Questo acuisce la rabbia della gente presente. Iniziano i cori contro De Rossi, reo secondo i presenti di aver sbagliato l'ennesima partita di una stagione a dir poco deludente. La tensione inizia a scemare poco dopo le 23,20 mentre dallinterno di Trigoria sono state ordinate le pizze. Più di qualcuno ha poi preferito rimanere a dormire nel centro sportivo.
I GIOCATORI ERANO AVVISATI
Una contestazione che per certi versi era attesa qualora la Roma avesse perso il derby. Nel corso dell'ultima partita di campionato all'Olimpico contro il Napoli erano stati già esposti sugli spalti alcune scritte minacciose come «26-5-13 vincete o scappate» e «Dopo un'altra stagione con l'amaro in bocca, l'unico imperativo è vincere la Coppa». Giovedì scorso, invece, all'esterno del centro sportivo di Trigoria era stato attaccato il macabro striscione «O Coppa o morto».