GASPORT (A. PUGLIESE) - In effetti, nella settimana passata a Roma James Pallotta ha fatto tante cose: la visita al Vaticano e al Quirinale, la semifinale di basket della Virtus Roma, il derby di Coppa Italia e gli incontri istituzionali. In tutto questo, però, non cè stato tempo per Francesco Totti. Oddio, Pallotta e il capitano si sono visti
Madrid e dintorni Del resto, parlando con France Football, Totti è tornato a parlare dellipotesi (inverosimile) di un addio: «Ho delle offerte da club stranieri, non italiani. E se dovessi andare via andrei allestero. Ma so che invecchierò con questa maglia ». Le offerte arrivano da Usa, Francia, Spagna e dal mondo arabo. Già, la Spagna, dove nel 2004 stava per sbarcare al Real. «Volevo una grande per vincere, in quel momento i dirigenti non potevano darmi quello che volevo. Fossi andato al Real avrei vinto tre Champions e due Palloni dOro. Ma il cuore ha deciso di restare e preferisco ciò che ho fatto con la Roma: la fedeltà è già una vittoria. Cè solo il rammarico di non aver vinto 2-3 scudetti in più».
Mai biancoceleste Francesco ha parlato anche della Lazio. «Una parola per definirla? Niente». A cui ha poi aggiunto, scherzando: «Purtroppo ho degli amici laziali, ma se mio figlio Cristian un giorno uscirà con una tifosa biancoceleste, a casa non ci rientra». Chiusura con i ricordi. Quelli dolci come Germania 2006 («Dopo lintervento alla gamba, Lippi in ospedale mi disse: "Verrai al Mondiale anche con una gamba sola"»). E quelli brutti come Carlos Bianchi. «Insisteva perché me ne andassi, pensava fossi un giocatore normale. Voleva Litmanen, per lui era stratosferico. Poi giocai benissimo il torneo con Mönchengladbach e Ajax e Sensi disse: "Da qui non si muove"».
De Rossi e Pjanic Intanto, però, la Roma si trova a dover gestire altri tormenti. A Londra Baldini proverà a chiudere la cessione di Stekelenburg al Fulham e parlerà di De Rossi col Chelsea. Poi cè la situazione- Pjanic: il talento bosniaco (nel mirino del Bayern) prima di decidere se restare in giallorosso vuole capire chi sarà lallenatore e quale sarà il progetto tecnico. Altrimenti, cè il forte rischio che decida di cambiare aria. E la Roma, francamente, non se lo può permettere.