CORSPORT (M. EVANGELISTI) - Con il fiato corto. Il passo pesante. Il cuore a duemila. Ma è sempre Francesco Totti. Quello al quale basta un tiro per raggelare il portiere avversario, un tocco a lanciare il contrattacco finale. E due parole a fissare l'argom
TUTTI COL TECNICO - Da condannato alla defenestrazione a patrimonio culturale da difendere, la parabola di Aurelio Andreazzoli è appena cominciata e durerà a lungo. L'orbita di una cometa, che si avvicina al sole e poi si distacca fino a uscire dallo spazio conosciuto. Si sa che la Roma va alla ricerca di altri grandi timonieri, ma certo l'allenatore attuale ha i suoi estimatori. E persino i suoi meriti. Glieli riconosce il direttore generale Franco Baldini: «Andreazzoli rimane un autorevolissimo candidato. Sta facendo bene. Non date per scontato che la Roma debba cambiare guida». Ma questa è voce di dirigente, diplomatica e politicamente corretta.
A colpire è il supporto praticamente incondizionato che concedono ad Andreazzoli la gran parte dei giocatori. Nicolas Burdisso, uno che viene puntualmente richiamato in servizio quando le cose in mezzo alla difesa non funzionano più, se ne fa portavoce: «Stiamo andando alla grande, stiamo lavorando con piacere e soprattutto c'è tanto affetto tra noi e questo allenatore. Non vedo perché non bisognerebbe dargli una possibilità». (...)