IL ROMANISTA (M. BIANCHINI) - Il nefasto criterio dei due pesi e due misure non è mai piaciuto a nessuno, specialmente se sul piatto della bilancia troviamo il marciume dei buu razzisti. Il tema richiama il comportamento dellarbitro Rocchi giudicato lodevole e opportuno. Bene. Ma nello stesso tempo viene voglia di
Che si voleva di più per fischiare la definitiva sospensione della partita? E qui si arriva al punto dolente che chiama in causa le responsabilità dei custodi della legalità. Qualcuno dovrà pur rispondere perché altri arbitri non abbiano usato lo stesso metro della mosca bianca signor Rocchi. Lincolpevole Roma di parte giallorossa è stata messa alla berlina in diretta televisiva carpendole unimmagine distorta che si sa quanto sia difficile rimettere sulla giusta via quando certe scene entrano nelle case. La televisione possiede il magico potere di indurre in tentazione chi usa fare di tutterba un fascio. E non sono pochi, specialmente quando cè di mezzo la Capitale. Gli uomini in giacchetta nera dovrebbero saperlo come prima regola sulluso discreto del delicatissimo veicolo dellinformazione. Va bene mandare tutti a casa quando una parte dello stadio si veste di inciviltà. Ma la norma sia uguale per tutti, non misurata con due pesi e due misure. Altrimenti sarà la stessa discriminazione ad assumere le sembianze del razzismo. Nei commenti del dopopartita, Boban si è giustamente preoccupato di salvaguardare linnocenza dei bambini. Ma se in televisione appare una sola faccia del misfatto, e si inzuppa il biscotto solo perché il vino è di colore giallorosso, andrà a finire che godranno del candore soltanto i pargoli convinti che certe cose non accadono dalle loro parti. E agli altri bambini cosa lasciamo credere?