LA REPUBBLICA (M. PINCI) - La tensione cresce. Il derby tiene altissimo il livello di allerta, e il passare delle ore non fa che accrescere i motivi di preoccupazione. «O coppa o Morto», è lo stringatissimo messaggio di minaccia che qualche teppista sconosciuto ha fatto trovare sul muro di fronte lingresso del centro sportivo di Trigoria,
Ma non solo: dopo la riunione di ieri per la disposizione del piano sicurezza, cui hanno preso parte anche vigili del fuoco e corpo forestale, oltre a Coni, i due club, la Lega di serie A è stata consigliata a fare richiesta ad altre quattro squadre del campionato italiano di mettere a disposizione i propri delegati alla sicurezza. Così i responsabili di Juventus, Napoli, Fiorentina e Sampdoria affiancheranno i colleghi di Roma e Lazio per garantire lordine e coordinare le operazioni degli steward prima, durante e dopo il match. Già da domani saranno nella capitale per le riunioni operative con i vertici dellOsservatorio sulle manifestazioni sportive del Viminale. Ma il prefetto Pecoraro ieri ha anche voluto prendere una posizione contro il razzismo negli stadi dopo i recenti episodi accaduti allOlimpico: «Sono state fatte alcune raccomandazioni soprattutto relative ai cori razzisti. Noi ci auguriamo che i tifosi romanisti e laziali evitino di insultare i giocatori per il colore della loro pelle».
Dopo la visita di mercoledì dal Papa, oggi i due club sono attesi al Colle dal presidente Napolitano: alla delegazione della Lazio, guidata dal numero uno del club Lotito, continueranno a mancare i giocatori, causa ritiro, se non Saha. A loro faranno compagnia, per la Roma, il presidente Pallotta, Andreazzoli e De Rossi. Difficile basti a rasserenare una tensione sempre più palpabile.