LEGGO (F. BALZANI) - Da «vattene» a «resta con noi». Dalle lacrime di rabbia dopo le contestazioni a Trigoria a quelle di gioia al Franchi di sabato notte. Dallinferno al paradiso. Tutto in meno di un mese. La vita di Osvaldo è come un brano dei La 25, uno dei gruppi rock preferiti dallitalo-argentino che esibisce a ogni partita una maglietta con su scritto
Prima lesultanza sotto il settore giallorosso (da quando sono tornate le trasferte senza tessera la Roma ha sempre vinto fuori casa) poi il coro «Pablo resta con noi» fuori lo stadio. Richiesta impensabile fino a 2 settimane fa da parte di una tifoseria che non gli aveva perdonato il rigore scippato a Totti e il viaggio a Londra il giorno del derby. Colpi di testa (non i primi) che avevano convinto anche la dirigenza a mettere Osvaldo sul mercato trovando pochi club disposti a spendere più di 15 milioni per un attaccante dalle doti tecniche indiscutibili, ma dal carattere imprevedibile. Oggi le cose sono cambiate e oltre a Fiorentina e Napoli si sono rifatte sotto anche Tottenham e Valencia. Prezzo: non meno di 20 milioni. Vendere o non vendere? Questo ora il dilemma di Baldini e Sabatini che scaricheranno la responsabilità della scelta al nuovo allenatore. Ma la vittoria di Firenze non segna solo il riscatto di Osvaldo. Laltro eroe della serata è stato Goicoechea quasi dimenticato dai tifosi, ma non dallo stesso Osvaldo che a fine gara lo ha abbracciato e portato in trionfo sotto il settore per poi prenderlo simpaticamente a schiaffi negli spogliatoi con il resto della squadra. Sarà proprio luruguaiano, autore di due paratone, a difendere i pali domani contro il Chievo visto che Lobont ha rimediato una frattura al setto nasale e che Stekelenburg è ancora ko. Goi tornerà allOlimpico dopo lincredibile papera col Cagliari che segnò la bocciatura sua e di Zeman che tanto lo aveva voluto. Anche lui - come e più di Osvaldo - ha già la valigia in mano. A disfarla, però, si fa sempre in tempo.