GASPORT (C. ZUCCHELLI) - «Assolutamente incedibile ». È così che la Roma un paio di settimane fa ha risposto a chi chiedeva informazioni su Michael Bradley. Una squadra del nord Italia, che voleva il centrocampista statunitense convinta che nella Roma fosse «chiuso da De Rossi e Pjanic». A parole forse, nei fatti non proprio: 28 presenze lamericano
Testimonial E non solo perché essendo americano è uno dei principali volti della Roma di Pallotta. Sicuramente il suo essere seguito passo passo dalla stampa del suo paese, che un giorno sì e laltro pure chiede informazioni su di lui a Trigoria, fa piacere e anche tanto ai manager giallorossi, ma poi il campo è unaltra cosa. E il campo dice che Bradley, che con la possibile assenza di De Rossi sarà titolare anche domani sera a Milano (nello stadio che è stato del suo modello Albertini), si è conquistato i 2.022 minuti di serie A con il lavoro quotidiano. Dopo gli allenamenti resta sempre per almeno mezzora in palestra: si allena da solo, dedica uno spazio importante allo stretching per lui fondamentale fin dai tempi in cui si allenava in Florida a due passi da Maria Sharapova e cura lalimentazione in modo quasi maniacale.
Sicurezza In una stagione dove i suoi compagni più titolati hanno spesso incontrato qualche difficoltà, Bradley si è sempre distinto per impegno e costanza. La classe non è cristallina come quella di Pjanic, il carisma non è quello del De Rossi dei tempi doro, ma di Bradley ci si può fidare. Di certo non è un fenomeno, ma una sicurezza sì.
Mare e monti In estate tornerà a casa, negli Usa, che vuole far conoscere al figlio Luca, nato a Ostia 8 mesi fa. Al mare Michael e sua moglie Amanda vanno spesso vivono a Casal Palocco e lo faranno anche quando torneranno negli States. Niente vacanze troppo rilassanti però: il «marine» non perde neanche un giorno di allenamento e non si concede stravizi. Al massimo un gelato o una pizza. A Riscone vuole presentarsi già allenato e con il giusto peso forma. «Anche perchéha detto di recente un anno si può anche sbagliare ma una squadra come la Roma merita di stare in alto. E noi vogliamo iniziare vincendo la Coppa Italia contro la Lazio». Come sono lontani i tempi in cui, dopo appena 3 mesi di Roma, diceva: «Per me il derby è quello tra Stati Uniti e Messico».