LA REPUBBLICA (F. ANGELI) - Contestarono davanti lingresso di Trigoria i giocatori della Roma e la dirigenza societaria, dopo leliminazione della squadra dalla Champions League per mano degli ucraini dello Shakhtar Donetsk.
Oggi nei confronti di 10 tifosi giallorossi, nove uomini e una donna, identificati grazie ai filmati girati nel corso della contestazione dagli agenti della Digos, è stato chiesto il rinvio a giudizio. A chiedere il processo è stato il pubblico ministero Luca Tescaroli e il gup Antonella Minunni, ha fissato ludienza per il 18 giugno prossimo. Diversi i reati contestati, a seconda delle posizioni: resistenza a pubblico ufficiale, lesioni aggravate, lancio di oggetti pericolosi, radunata sediziosa e utilizzo di mezzi atti a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona. Molti di loro infatti indossavano scaldacollo e cappelli per rendersi non identificabili.
I tifosi della Roma, nei cui confronti è già scattato il provvedimento di Daspo, arrivarono davanti ai cancelli di Trigoria alle 14 e 30 e iniziarono a lanciare fumogeni e petardi allinterno dellimpianto dove era in programma il derby Primavera Roma-Lazio e la radunata della squadra in partenza per Genova, dove avrebbe dovuto disputare una gara di campionato. Nel corso di quella manifestazione otto poliziotti impegnati nel servizio dordine rimasero contusi: uno di loro riportò ferite a un polpaccio dovute allesplosione di un fumogeno, giudicate guaribili in 40 giorni.