
IL MESSAGGERO (U. TRANI) - La priorità è lallenatore per la prossima stagione, a prescindere dallesito della finale di Coppa Italia del 26 maggio. Aurelio Andreazzoli non ha più chance di essere confermato, nonostante Pallotta abbia spinto per lasciarlo sulla panchina giallorossa anche nel terzo anno delléra Usa
Si volta pagina e i nomi rimangono i soliti due, Allegri e Mazzarri, anche se cè chi spinge per fare un tentativo con Montella . Che può incidere nella scelta della Roma. Se lo lo dovesse chiamare il Milan, la Fiorentina dovrebbe rispettare la clausola che è nel suo contratto biennale: libertà in caso di chiamata di società che partecipa alla Champions. In questo caso Allegri direbbe subito sì alla Roma. Anche se ieri, come confermato dal tecnico livornese, il presidente Berlusconi lo ha chiamato. Per rinnovargli la fiducia e sposare la linea di Galliani e dei giocatori che si sono schierati con lallenatore rossonero. Cè aria di rinnovo. « Io non sono l'unico tecnico ad essere tirato in ballo, forse un pochino di più degli altri» ha detto ieri sera Allegri, a Pescara, in riferimento alla sua candidatura per la panchina giallorossa. Domenica sera ospiterà la Roma a San Siro «per vincere e avere la certezza della Champions». Poi saprà se il Milan lo confermerà.
La Roma non vuole dipendere dal club rossonero e sta lavorando ai fianchi Mazzarri che da ieri sera è libero di scegliere: ha conquistato il secondo posto e la Champions senza preliminari. Non può però offrire allallenatore di San Vincenzo i 3 milioni e mezzo (netti) allanno che può garantirgli il presidente De Laurentiis per farlo restare a Napoli. Ma Sabatini, chiedendo uno sforzo supplementare a Pallotta, ci punta forte. Serve un leader come lui. Laltra sera, ad esempio, nessuno ha avuto la forza di chiedere ai giocatori di parlare in tv dopo la sconfitta contro il Chievo. Scena muta. In tutti i sensi.