IL TEMPO (A. SERAFINI) - Il Pescara insegna. E la Roma, una settimana dopo essere scivolata sull'ennesima buccia di banana, ha appreso la lezione. La paura di un'altra occasionissima per acciuffare un posto per l'Europa, in fondo, c'era tutta.
Anche Totti, uno che di storie belle e brutte a tinte romaniste se ne intende, aveva pensato bene di lanciare un avvertimento da vero capitano ai naviganti nel mare magnunm giallorosso. «Non siamo ancora grandi - ha detto prima della partita il numero dieci, sceso ugualmente in campo dopo una notte passata a lottare contro un mal di testa e dei dolori allo stomaco e premiato come miglior giocatore in serie A nel mese di marzo - come Juventus e Bayern Monaco. Per diventarlo servono giocatori di livello e personalità. Se non c'è la giusta mentalità si rischia di fare brutte figure anche contro le cosiddette piccole ».
Detto, fatto. Totti è sceso in campo, contribuendo fattivamente al poker della rinascita romanista. "Ci voleva - le parole del capitano al fischio finale - una vittoria così netta, nel gioco e nel risultato finale. Abbiamo fatto il nostro dovere. Ora, però, dobbiamo subito pensare alla Fiorentina. Serviranno personalità e spirito di sacrificio». Un punto su cui si è battuto fortemente Aurelio Andreazzoli, felice ma non troppo di dover analizzare l'ennesimo giro di ottovolante dei suoi: «Non riesco a godere appieno di questa vittoria. La soddisfazione di aver battuto agevolmente una squadra che aveva fatto 7 punti nelle ultime 3 trasferte è bilanciata dall'amaro in bocca per la prestazione con il Pescara. Ora dobbiamo pensare a rimettere a posto la classifica. Poi, però, mi piacerebbe anche che la mia media punti venga rispettata e sia sempre soddisfacente».
Una media punti, quella andreazzoliana, di 21 in 11 partite e nettamente superiore a quella di Zeman, che in settimana non si è negato un paio di punzecchiature nei confronti della sua ex squadra. «Io non ho ricevuto punture dalle parole del boemo - ribatte il tecnico - le ho solo ascoltate».
Il futuro immediato ora dice Fiorentina e lotta per l'Europa: «Sarà una partita importante, i nostri tifosi fanno bene a chiederci il terzo posto, ce lo chiediamo noi stessi. Il nostro ambiente, comunque, si deprime troppo facilmente. Serve maggiore equilibrio, Ma per fortuna i conti si fanno sempre alla fine».