IL MESSAGGERO (M. FERRETTI) - Walter Sabatini, il ds della Roma, ci va giù pesante. Come a San Siro (e non solo), per la Roma un altro approccio ridicolo alla partita. «Diciamo che è una malattia endemica della squadra. Non è vero, però, che non cè la volontà di vincere, ma la squadra pensa che il canovaccio che mette in campo
E ancora. «La Roma non ha sottovalutato la partita e lavversario. Ho già avuto modo di dire che squadre come il Pescara, che hanno quasi compromesso la lotta per la salvezza, mettono in campo due qualità: la disperazione e la tranquillità. La classifica permette loro di stare tranquilli e di giocare una partita serena. Incide anche il fattore Olimpico: un giovane che viene a giocare qui sa che questa partita può rappresentare un salvacondotto per poter continuare a giocare a grandi livelli, perché una grande prestazione si segnala a tutti. Queste sono le motivazioni del Pescara, ma molti di voi sono interessati alle non-motivazioni nostre
. E devo confutare questo pensiero. La squadra ha voluto fare la partita e ha creato i presupposti per ribaltarla. Le gare sono tutte difficili, nessuno pensa di giocare un amichevole ogni domenica. E il derby di finale non centra assolutamente niente».
IL TECNICO Ci si continua ad interrogare in città sul futuro di Aurelio Andreazzoli. I tifosi vogliono capire cosa accadrà. «È un pensiero condivisibile, ma lallenatore è molto tranquillo. Ha un contratto di cinque anni, ha tutta la stima della società e sta lavorando bene. Resterà comunque un tecnico della Roma, anche qualora decideremo che non debba essere lui il tecnico della prima squadra, ma si sta giocando le sue possibilità. Ha messo in campo risorse e un impegno incommensurabile». Traduzione: il tecnico sarà un altro.