Roma, si salvi chi può

02/04/2013 alle 09:40.

IL TEMPO (A. AUSTINI) - Il derby per salvare la faccia, la Coppa Italia per entrare in Europa e rendere meno amara la stagione. E fin qui siamo alle speranze rimaste alla Roma. Poi c’è un’impietosa certezza, maturata sabato scorso a Palermo: anche il prossimo anno, il terzo di seguito, i giallorossi saranno solo spettatori della Champions League.

Un danno economico, tecnico, d’immagine, dovuto non certo al crollo del Barbera ma adesso irreparabile. Troppi dieci punti di distanza dal Milan per sognare un miracolo, rimane da salvare il salvabile con la qualificazione all’Europa League, obiettivo minimo di una società che ha bisogno di promuovere il suo marchio fuori dai confini nazionali per dar senso al progetto.
 
Si decide tutto tra aprile e maggio, con il derby primo scoglio lunedì prossimo e la semifinale di Coppa Italia del 17 aprile da non perdere in casa dell’Inter per prenotare la terza e ultima sfida stagionale alla Lazio. La primavera romanista darà il responso sugli obiettivi, con ricadute dirette sul futuro a breve termine.
Dai dirigenti ad Andreazzoli, da Osvaldo ai tanti giovani, tutti sono sotto esame. Baldini e possono ritenersi padroni del loro destino: Pallotta, atteso tra venerdì e sabato nella Capitale, non chiederà ai direttori di farsi da parte. Dovrà essere Baldini, eventualmente, a decidere di mollare (difficile), mentre ha già sulla scrivania da tempo il rinnovo di contratto da firmare e sta già lavorando sulla prossima stagione. Il primo nodo da sciogliere riguarda quindi l’allenatore. La sconfitta di Palermo indebolisce la posizione di Andreazzoli e i dirigenti al momento non sono affatto convinti di affidargli la panchina del prossimo anno. Lo stanno studiando attentamente, dai metodi di allenamento, alla gestione del gruppo fino a quella, non meno importante, delle interviste. La sua «normalità» è stata apprezzata e scelta per gestire l’emergenza, ma resiste la voglia di trovare una figura più forte anche all’esterno e cercare finalmente la svolta dopo due anni in naftalina.
 
I contatti con i potenziali successori del toscano non si sono mai interrotti. La Roma tiene sotto d’occhio la situazione di Spalletti, tentato da un ritorno in Italia, non necessariamente a Trigoria (il lo aspetta) e comunque blindato a peso d’oro dallo Zenit. Allegri, si sa, è l’altro obiettivo ma il Milan non vuole più liberarlo. Occhio anche agli stranieri: Klopp è il preferito di , mentre Blanc è stato contattato da Baldini dopo l’esonero di Zeman ed è ancora nella lista. I gusti del nuovo condottiero contribuiranno alla formazione della rosa, ma il destino di alcuni giocatori è segnato. Goicoechea, Piris e Tachtsidis (i primi due in prestito e il terzo in comproprietà) non verranno riscattati, Osvaldo è finito sul mercato. L’atteggiamento dell’argentino ha sfinito Andreazzoli, i dirigenti e preoccupa pure qualche compagno. Osvaldo sembra sempre più distante dalla realtà giallorossa (le vacanze pasquali le ha passate a con la fidanzata), con l’ammonizione di Palermo ha commesso l’ennesima sciocchezza che gli costerà il derby e a giugno dovrà fare le valigie. A patto che qualcuno sia disposto a pagarlo (almeno 10 milioni) e sobbarcarsi il suo stipendio da 2 milioni e mezzi netti.
 
Sono partite anche le manovre per il mercato in entrata. In attesa di sistemare la questione Wallace con il Chelsea e studiare le mosse per Jovetic, sta trattando con il Palermo l’acquisto di Ilicic, lo sloveno che portò in Sicilia dopo esserselo ritrovato da avversario con il Maribor. La prestazione di sabato scorso rafforza la convinzione del ds. E almeno non è servita solo a distruggere i sogni della Roma.