Roma, perché tradisci?

24/04/2013 alle 11:15.

CORSPORT (M. EVANGELISTI / R. BOCCARDELLI) - Ruoli vacanti e giocatori sopravvalutati - Che la squadra sia sopravvalutata? Forse sì, soprattutto dai tifosi. Per troppo amore. A Roma basta una veronica, un colpo di tacco, un cucchiaino, per guadagnarsi praticamente gratis l’etichetta di “uno dei primi cinque in Europa”. In

I RIMEDI - Bisogna andare sul mercato con le idee chiare. E soprattutto con le idee del nuovo allenatore, chiunque egli sia. Se poi ci vuol mettere anche la sua ciliegina annuale, il ragazzino che può diventare un campione, meglio ancora. Ma vanno puntellati tutti i reparti. In primo luogo la difesa, che ha bisogno di giocatori importanti, forti sia tecnicamente che fisicamente. Nella Roma nessuno sa cominciare bene l’azione dalla difesa, favorendo in questo il pressing avversario sui centrocampisti. Bisogna evitare doppioni e soprattutto giocatori leggeri perchè la Roma ne ha già troppi.(...)

 

 

Non funziona la fase di costruzione - Alla fine il trasformismo tattico di Andreazzoli rischia di rivelarsi un danno. O comunque non l’arma in più che si sperava. Non è un discorso semplice. La Roma di Zeman stava imparando il alla boema. Un gioco unico nel suo genere, che aveva prodotto l’ottavo posto al momento dell’esonero, ma che soprattutto era stato rigettato da parte della squadra. Andreazzoli ha resettato tutto, ponendosi subito il problema difensivo e risovendolo in parte. Non c’era il tempo per dare un nuovo gioco offensivo e il tecnico toscano ha deciso così di giocarsi gara su gara modellandosi sugli avversari e sulle caratteristiche della sua rosa. Non a caso, al di là del valore e del peso specifico delle squadre, le partite migliori della Roma andreazzoliana sono state quelle contro avversari che hanno cercato di fare la partita. E le peggiori contro squadre che le hanno lasciato in mano il pallino del gioco, puntando a loro volta sui difetti dei giallorossi. (...)

I RIMEDI - Ci vuole un’idea chiara di gioco, magari non immutabile come quella zemaniana. Andreazzoli non ha avuto il tempo per lavorare sulla costruzione del gioco, fase molto più difficile rispetto a quella del recupero palla (pure importante). La palla passerà al prossimo allenatore. Ma nell’immediato Andeazzoli deve fare qualcosa: Caccia dell’equilibrio, attaccare con sette uomini e difendersi con nove come sosteneva il grande Nils Liedholm. Una cosa è certa. Soprattutto in Italia si parte dalla fase difensiva, nella quale devono essere coinvolti 11 (non uno di meno) giocatori.(...)

 

 

Inquietudini e la paura di spiccare il volo - Quanto la Roma spende in stipendi per i propri giocatori costituisce il quarto monte ingaggi della Serie A. riceve la paga più alta del campionato tra gli italiani. I soldi non fanno la felicità, di sicuro non quella dei tifosi, ma siccome i calciatori hanno un cervello avvertono la responsabilità di rendere in proporzione ai loro guadagni. Se per vari motivi non ci riescono s’innesca un nervosismo che intorpidisce. E sbocciano come erbe parassite le invidie di spogliatoio. Questa è la versione più benevola nei confronti dei nostri eroi. Quella più inquietante, e purtroppo anche la più attendibile, coincide con la tesi del direttore sportivo : che esista, endemico nella Roma, un virus in grado di appannare la lucidità quando si affrontano partite fondamentali contro squadre ritenute (sempre a torto) facilmente battibili.(...)

I RIMEDI - Ogni malattia ha le sue cause. Lasciando perdere il passato, oggi paradossalmente una delle cause è la superiorità tecnica e temperamentale di sul resto del gruppo. I giovani, e non solo, tendono a delegargli ogni responsabilità. Non potendo mettere da parte Francesco - Dio ce ne scampi - spetta ai dirigenti e a un allenatore di polso educare i giocatori e farli crescere non solo palla al piede ma anche e soprattutto nei comportamenti. Basta con primedonne viziate che temono ogni contatto con i critici e con i tifosi. (...)

 

à difficile forse anche troppo bella - Il vento tiepido non c’entra. Tra l’altro negli ultimi anni è stato sostituito da acquazzoni di stampo tropicale. Ciò che rende insalubre l’aria della à per chi dovrebbe fare vita da atleta è la vivacità della vita mondana, che non sarà più dolce però è ancora intensa. E più discreta e diffusa di quella ad esempio di Milano, dove i calciatori che vogliano concedersi distrazioni fuori ordinanza finiscono con l’essere maggiormente riconoscibili. Qui si parla di ragazzi, ancorché professionisti profumatamente pagati, e i ragazzi si distraggono spesso. Altro fattore che affatica è la sovrabbondanza informativa, di bassa o alta qualità che sia. Roma, le sue radio, la sua stampa, i suoi siti abbracciano i giocatori con calore e li strapazzano quando qualcosa non funziona. L’attenzione su aspetti anche marginali della condotta dei calciatori è ossessiva.(...)

I RIMEDI - Cambiare le teste di tre milioni di persone non si può. Però se è lecito chiedere ai fan un maggiore equilibrio sarebbe cosa altrettanto buona che la Roma contribuisse con iniziative di accoglienza nei confronti dei tifosi. Per esempio aprendo, non solo eccezionalmente, parte della struttura di Trigoria a chi voglia passare qualche ora a contatto con la propria squadra preferita: una visita parziale, una scorcio sugli allenamenti, negozi e ristori sarebbero anche iniziative educative oltre che lucrose. (...)