REPUBBLICA.IT (M. PINCI) - Appuntamento lunedì, nel primo pomeriggio, a Trigoria. Non l'unico delle ultime settimane tra la Roma e Giuseppe Bozzo. Un incontro per parlare
Il tecnico rossonero, nome forte con cui la dirigenza giallorossa è in contatto da ottobre e che piace per stile e capacità di dare un'identità alle proprie squadre, resta il preferito. Ma il suo futuro sembra legato alla Champions del Milan, e attendere non è certamente la soluzione ideale dopo due fallimenti. E allora alle sue spalle inizia a stagliarsi la figura dell'allenatore del Napoli (assistito proprio da Bozzo). Poco simpatico caratterialmente ai dirigenti Baldini e Sabatini (che rinnoverà entro maggio il suo contratto), per le scenate in campo, le proteste contro gli arbitri, uno stile forse eccessivo. Ma l'ultimo mese ha fatto crescere la convinzione - anche tra le mura di Piazzale Dino Viola - che serva una figura di forte personalità, capace di tirare fuori dalla squadra un agonismo che troppo spesso (quella con il Pescara è soltanto l'ultima dimostrazione) latita, a prescindere dall'importanza della gara.
Già nella mattinata di ieri il ds Sabatini e Aurelio Andreazzoli hanno pesato i problemi della Roma. A partire dalla triste abitudine di iniziare le gare in modo fiacco. Sotto accusa preparazione fisica (ma la ripresa a ritmi elevati testimonia comunque una squadra in salute), ma soprattutto mentale, caratteriale. Come risolverla? Puntando su un tecnico "alla Conte", anche antipatico ma in grado di ricostruire la voglia del gruppo e quella "sofferenza per le sconfitte" che il club rincorre da tempo. Mazzarri risponde a questo profilo più di Pioli e forse anche di Allegri. E inoltre con il contratto in scadenza a fine stagione consente di pianificare da subito la nuova stagione. Se la Roma lo volesse davvero, però, dovrebbe sbrigarsi, convincendo il tecnico prima di una eventuale firma sul rinnovo con il Napoli, che spinge per prolungare il contratto già nelle prossime ore.