LA REPUBBLICA.IT (M. PINCI) - Il 4-0 al Siena aumenta il rammarico di Andreazzoli, colmo di "rimpianti per i punti buttati con il Pescara", per quello che la sua Roma che poteva essere e non è stata, per un obiettivo terzo posto che avrebbe reso trionfale la stagione che verrà ricordata invece come il terzo fallimento consecutivo, a prescindere dall'esito della finale di coppa Italia. Eppure, una Roma da Champions esiste già. Totti, Osvaldo, Lamela: in Italia, nessuno segna come loro.
TRIDENTE DA CHAMPIONS - Un tridente da 42 reti in tre. E la vena zemaniana dei primi sei mesi di stagione c'entra, ma solo fino a un certo punto. In serie A, il miglior tridente è quello della Roma, che oltre a portare tre giocatori in doppia cifra, viaggia a una media realizzativa migliore persino di quella della Juventus: praticamente 2 gol a gara. Merito di Osvaldo e Lamela, 15 gol a testa, e Totti, 12 reti. Neanche il super Napoli di Mazzarri ha fatto tanto: nonostante i 23 centri di Cavani, il trio azzurro arriva soltanto a 39 gol. Gli stessi dell'attacco del Milan, con El Shaarawy (16 gol), Pazzini (15) e Balotelli (7), che però hanno tirato in tre già sette rigori. Staccatissimo il tridente dell'Inter, 29 gol, divisi tra Palacio (12), Milito e Cassano, ma anche quelli di Fiorentina, 27 reti) e della Juventus, che segna soprattutto con il mediano Vidal, 9 reti, a testimoniare che a Torino non hanno bisogno di un bomber per strameritare di cucirsi sulle maglie uno scudetto ormai in dirittura d'arrivo.
MEGLIO ANCHE DI BAYERN E CITY - Un attacco da Champions quello della Roma: anche nel confronto con le grandi d'Europa. Escludendo, le inarrivabili Barcellona e Real (solo Messi ne ha fatti 44, Ronaldo 31), i bomber di Trigoria sono, almeno nei numeri, vicini alle star del Manchester United, che con il capocannoniere van Persie, Rooney e Hernandez, ha segnato 46 reti giocando, di fatto, due gare più degli attaccanti romanisti (forzosamente all'asciutto in Cagliari-Roma decisa a tavolino). Media comunque più alta, ma di pochissimo. Come quella del Dortmund, 46 reti grazie a Lewandowski, Reus e Blaszczykowski. Poi, nulla più. Perché il tridente del Bayern Mandzukic, Muller e Gomez ne ha fatti 37, le punte del City Dzeko, Aguero e Tevez soltanto 34, uno in più della prima linea dell'Arsenal, e meno, comunque, di Osvaldo-Lamela-Totti.
MA LA DIFESA È DA SERIE B - Eppure, la straordinaria capacità realizzativa della Roma, non ha portato che un quinto posto, almeno fino a oggi. Colpa della seconda peggior difesa del campionato, che non ha certamente beneficiato dell'addio di Zeman per tornare a numeri più accettabili: già 54 gol subiti. Una retroguardia, almeno nei numeri, da retrocessione senza appello, peggio di tutte le squadre davvero in lotta per salvarsi. Peggio, a dire il vero, di chiunque altro nel campionato: solo il Pescara ne ha incassati di più, 70. Anche lì è recente il passaggio di Zeman. In Abruzzo, però, nessuno si sogna di dare la colpa al boemo.