Roma, De Rossi senza pace. È ancora tiro al bersaglio

11/04/2013 alle 11:03.

CORSERA (G. PIACENTINI) - La buona notizia è che quella presa nel derby alla caviglia destra è stata solo una botta, che non ci sono lesioni ossee o ai legamenti, che dovrà rimanere a riposo quattro giorni e che, saltata la trasferta di domenica prossima a Torino, sarà di nuovo a disposizione per la semifinale di ritorno di Coppa Italia contro l’Inter. Quella catt

A scriverlo è il quotidiano portoghese «A Bola», che parla di un ritorno di fiamma tra i blancos e il centrocampista di Ostia, che a Madrid ha in José Mourinho (che però sembra destinato ad andare via) il suo principale estimatore. E, visto che a fine stagione Florentino Perez, o no, metterà comunque mani al portafoglio per rinforzare la squadra, il nome di Daniele è tornato d’attualità. Uno scenario possibile, ma non è il solo. Perché se fosse realmente sul mercato, tutte quelle società che negli ultimi due anni si sono interessate a lui (Paris Saint Germain e Manchester in prima fila), tornerebbero a bussare alla porta della Roma. Ma , legato alla Roma da un ricco contratto fino al 2017, è davvero di nuovo sul mercato? E che valore ha, oggi, il suo cartellino, dopo una stagione complicata come quella che sta vivendo?

E, soprattutto, vista la situazione, questa volta prenderebbe in considerazione un trasferimento, dopo aver chiuso in passato tutte le porte all’ipotesi di andare via da Roma? Sembra essere questo il punto principale, a meno che il prossimo allenatore romanista (ma chi sarà è ancora un mistero indecifrabile) non faccia come Luis Enrique lo scorso anno, che aveva posto come condizione assoluta l’incedibilità di Daniele. La società giallorossa, infatti, sia a giugno che a gennaio ha dimostrato di essere disposta ad ascoltare offerte nei suoi confronti, a patto che il prezzo sia congruo per un vice campione d’Europa in carica e titolare fisso della nazionale italiana.

Ancora una volta, in sostanza, dipenderà dalla voglia di continuare a giocare nella Roma di , che ha capito già da tempo come l’aria intorno a lui sia cambiata. In altri tempi, se avesse giocato il derby con una caviglia infortunata sarebbe stato chiamato eroe o guerriero. Oggi, invece, si dà la colpa ad Andreazzoli per non averlo sostituito prima. Chiunque, al posto suo, si farebbe delle domande.