IL ROMANISTA (D. GIANNINI) - «Vogliamo esserci, è il nostro obiettivo». Quale? Facile, la finale di Coppa Italia. Che passa per la partita di mercoledì a Milano contro lInter. Per prepararla al meglio, per tenere la massima concentrazione, la Roma rimarrà al nord anche dopo la partita con il Torino. Altro appuntamento da non fallire, altro passo importante per andare a conquistarsi lEuropa del prossimo anno. Due ostacoli ravvicinati da superare, i primi due dello sprint finale della stagione. Per il quale Marquinho si sente pronto, carico. «Le pr
Una Roma che vuole provare a salvare il salvabile, recuperare almeno in parte il tempo perduto: «E un pò tardi, adesso dobbiamo correre e recuperare quello che abbiamo perso dallinizio del campionato. In 10 partite dobbiamo fare tutto quello che non abbiamo fatto. Il gruppo è più forte della posizione che occupiamo adesso». Lattuale settimo posto, se confermato a fine torneo, vorrebbe dire niente Europa League, a meno di una vittoria in Coppa Italia.
Da centrare attraverso il passaggio del turno contro lInter, sfida cui Marquinho e tutta la Roma tengono molto: «Dobbiamo fare bene e ci teniamo a battere la squadra nerazzurra per qualificarci alla finale. Vogliamo esserci, è il nostro obiettivo. Possiamo ancora chiudere la stagione con un titolo importante». Prima però cè il Torino. Vietato perdere. Da qui alla fine conterà solo vincere il più possibile, anche giocando malino. Come successe allandata contro i granata. Allora in panchina cera Zeman e cera soprattutto da cancellare la sconfitta nel derby. La Roma ci riuscì anche se con un po di fatica. Dovette aspettare più di 70 minuti per sbloccare il risultato, e fu necessario un calcio di rigore trasformato da Osvaldo perché Totti aveva da pochi minuti lasciato il campo. A procurarsi il penalty, a prendersi un doppio fallo che fece infuriare Ventura fu proprio Marquinho, che domani dovrebbe ritrovare la sua posizione come esterno di centrocampo e non più come esterno di difesa come avvenuto nel derby. Da quando sulla panchina romanista cè Andreazzoli, lui ha giocato sempre titolare partendo dalla panchina solo contro il Genoa.
Anche stavolta dovrebbe essere nell11 di partenza, benché negli ultimi tempi venga segnalato un Dodò in forma. Una stagione complicata quella del ragazzo riccioluto arrivato in estate dal Brasile con grandi aspettative da parte di tutti. E invece i postumi dellinfortunio al ginocchio dello scorso anno lo hanno frenato. La società e i tifosi lo aspettano: «Anche io non vedo lora di giocare - ha detto ieri in una intervista a Roma Channel -. Il cambio dal Brasile a Roma non è stato facile. Allinizio soprattutto. Principalmente è il campo laspetto in cui più ho avuto difficoltà. Pensavo di avere più problemi sul lato extra-campo. Con Andreazzoli le cose sono più simili a come erano in Brasile». E ancora: «Allinizio sono stato influenzato dal dolore al tendine rotuleo. Ora sto meglio. Avverto i fastidi che avvertono tutti i giocatori. Il derby? Durante il riscaldamento sembrava un altro stadio con altra gente. Un clima differente. Indescrivibile, da pelle doca. Poi quando sono entrato è stato bellissimo. Un bilancio di questi mesi? Sono in attesa che con il lavoro e gli allenamenti possa giocare più minuti. Sento la curiosità dei miei tifosi nei miei confronti e ce lho anchio. Spero di riprendere quello di buono che ho fatto nel Bahia». Ora due partite fondamentali: «Col Torino dobbiamo stare attenti alla loro fase difensiva, sono molto forti. E poi con lInter è una partita a cui noi teniamo tantissimo. Euna partita speciale».